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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Migranti, il monito dell'Europarlamento: "Non criminalizzare Ong"

Il Parlamento invita i Paesi dell'Ue a garantire che non siano perseguiti gli individui e le organizzazioni della società civile che assistono i migranti per motivi umanitari

L'Ue dovrebbe garantire che l'aiuto ai migranti per motivi umanitari non sia punibile con sanzioni penali: lo ha sottolineato il Parlamento europeo, con una risoluzione non legislativa approvata oggi.

Nel testo i deputati hanno espresso preoccupazione per le "conseguenza indesiderate" della legislazione Ue sull'aiuto ai migranti irregolari per i cittadini che forniscono assistenza umanitaria ai migranti. Ai sensi della direttiva Favoreggiamento del 2002 infatti, gli Stati membri sono tenuti a introdurre sanzioni penali contro il "favoreggiamento" dell'ingresso, del transito e del soggiorno di irregolari. Tuttavia, nella risoluzione si sottolinea che la legislazione dell'Ue conferisce agli Stati membri anche il potere di non configurare come reato quelle azioni di favoreggiamento che hanno lo scopo di prestare "assistenza umanitaria".

I deputati si rammaricano anche del livello di recepimento alquanto limitato, da parte degli Stati membri, della deroga per "motivi di assistenza umanitaria"

Pertanto, il Parlamento invita i Paesi dell'Ue a recepire tale deroga nelle loro legislazioni, in modo da garantire che non siano perseguiti gli individui e le organizzazioni della società civile che assistono i migranti per motivi umanitari.

Gli operatori e le ong coinvolti nell'assistenza umanitaria, per sostenere le azioni di salvataggio di vite umane effettuate dalle autorita' competenti nazionali, "devono rimanere entro i limiti del mandato stabilito per l'assistenza umanitaria dalla direttiva sul favoreggiamento, e che le loro operazioni devono svolgersi sotto il controllo degli Stati membri", dicono i deputati.

Infine, si esorta la Commissione europea a adottare delle linee guida per chiarire quali forme di "favoreggiamento" non dovrebbero essere configurate come reato dagli Stati membri, in modo da assicurare che la legge sia applicata con maggiore chiarezza e uniformita'. 

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