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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica

Torna il reato di falso in bilancio: ecco cosa cambia

L'ok del Senato agli articoli 8, 9, 10 e 11 del ddl anticorruzione. Bocciato l'emendamento che innalzava la pena a sei anni per le società non quotate in borsa: la modifica avrebbe reso possibile l'uso delle intercettazioni. Ecco cosa succederà adesso

Il falso in bilancio torna a essere reato: sono stati approvati in Senato con voto segreto tutti gli articoli del ddl anticorruzione che riguardavano il tema, solo un emendamento è rimasto fuori. Molti saranno i cambiamenti che le nuove norme apporteranno al codice civile e al diritto amministrativo. 

SOCIETA' NON QUOTATE IN BORSA - L'articolo 8 del disegno di legge anticorruzione riguarda le società non quotate in borsa e prevede che coloro che compilano e stilano i documenti contabili societari "al fine di conseguire per sé o per altri un ingiusto profitto" saranno puniti con una pena che va da uno a cinque anni di carcere. Non passa invece l'emendamento (a prima firma Giuseppe Lumia del Pd) che innalzava la pena a sei anni, che avrebbe reso possibile l'uso delle intercettazioni. 

PENE LIEVI - Successivamente palazzo Madama ha approvato, sempre a scrutinio segreto, l'articolo 9 del ddl anticorruzione che stabilisce le pene per le società sui 'fatti di lieve entità' in caso di false comunicazioni sociali: da sei mesi a tre anni.  Il via libera è arrivato con 146 sì, 95 no e 8 astenuti. 

SOCIETA' QUOTATE IN BORSA - L'altro articolo della discordia è il 10, approvato con 182 sì, 85 no e 48 astenuti, che riguarda invece le società quotate in borsa. La norma riscrive l'articolo 2622 del codice civile che riguarda le "false comunicazioni sociali in danno dei soci o dei creditori". All'articolo non sono state apportate modifiche dalla proposta uscita dalla commissione Giustizia e le pene vanno quindi dai tre agli otto anni di carcere, quindi l'uso delle intecettazioni in questo caso sarà consentito.

LE PENE PECUNIARIE - Infine con 205 sì, 56 no e un astenuto, anche l'articolo 11 è stato approvato, completando così il pacchetto di norme che riguardavano questo spinoso tema. Così anche la sanzione per la responsabilità amministrativa diventa più severa. Per le società non quotate la sanzione sarà minore e andrà da duecento a quattrocento quote. Invece per le società quotate in borsa andrà dalle quattrocento alle seicento. 

COME E' STATO FINORA - Prima dell'approvazione degli articoli del ddl anticorruzione, diversi casi di "falso in bilancio" non erano punibili per legge, per società quotate e non. La punibilità era esclusa per: 

  1. Omissioni che non alteravano in modo sensibile la rappresentazione della situazione economica, patrimoniale o finanziaria della società o del gruppo al quale essa appartiene.
  2. Se le falsità o le omissioni determinavano una variazione del risultato economico di esercizio, al lordo delle imposte, non superiore al 5% o una variazione del patrimonio netto non superiore all’1%.
  3. Se conseguenza di valutazioni estimative che, singolarmente considerate, differiscono in misura non superiore al 10% da quella corretta.

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