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Venerdì, 29 Marzo 2024
Fiat / Napoli

Le mogli degli operai Fiat contro Marchionne: "Ora scendiamo in piazza noi"

L'ad Fiat all'assemblea dell'Unione industriali di Torino spiega che l'azienda "è sana e in ottima forma". I dati Cgil suonano l'allarme: "Per i lavoratori consumi -1.806 euro". E da Pomigliano si leva il grido delle donne

"La verità è che non siamo malati. La Fiat nel suo insieme è sana e in ottima forma". Queste parole, pronunciate dall'ad del Lingotto, Sergio Marchionne, nel suo intervento all'assemblea dell'Unione industriali di Torino stride - e non poco - con quanto sta avvenendo fuori dagli stabilimenti dell'azienda e nelle famiglie di chi "sopravvive" di Fiat.

Prima un dato, poi un racconto.

Il dato - a suo modo spaventoso - riguarda la situazione dei consumi per le famiglie operaie ed è fornito dalla Cgil e dal Centro Europa Ricerche. La previsione è quella di un crollo "preoccupante" dei consumi.

Inflazione, disoccupazione e pressione fiscale rappresentano "un combinato disposto" che determinerà "un ridimensionamento dei consumi reali delle famiglie operaie nel triennio 2012-2014, rispetto al 2011, di 1.806 euro (-8,4%)".

Il racconto è invece quello di Pomigliano, Napoli, dove oggi è la 'giornata delle mogli'. "Dobbiamo unirci tutte e scendere in piazza, sotto un'unica bandiera, quella del lavoro". A parlare sono le mogli degli operai cassaintegrati della Fiat, durante un'assemblea pubblica. "Siamo scese al fianco dei nostri mariti perché siamo stanche ma non possiamo non far sentire la nostra voce".

Per Maria Molinari, portavoce di queste "donne agguerrite", forse "anche più dei nostri mariti" la strada da percorrere è una sola: "Dobbiamo scendere in piazza tutti, uniti, mogli, figli, operai. Ma non solo della realtà di Pomigliano, ma di tutta Italia". Per questo le 'mogli di Pomigliano' invitano "le mogli di tutti i lavoratori italiani di unirsi a noi".

"I nostri uomini hanno bisogno di lavorare - ha aggiunto - non è come qualcuno vuol far credere, che abbiamo i soldi direttamente a casa senza far nulla. I soldi sono pochi, e gli uomini hanno bisogno di poter tenere la testa alta, di guardare i loro figli e raccontargli del loro lavoro, di quello che hanno fatto durante la giornata".

Molinari, infine, ha sottolineato che la Panda ''non basta per tenere lo stabilimento aperto. I lavoratori non possono credere alle favolette che racconta Marchionne - ha concluso la donna - quell'auto non basterà neanche per chi è già stato assunto. E chiediamo anche agli operai della newco ed alle mogli di unirsi alla nostra battaglia per tenersi il loro lavoro".

E mentre Pomigliano è destinata a diventare il fulcro della protesta contro la Fiat "sana e in ottima forma", da Roma ecco la conferma sul tavolo tra sindacati e governo sul "dossier Fiat": mercoledì, ore 10.30, presso il ministero del Lavoro.

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