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Sabato, 20 Aprile 2024
Lavoro

Fiat condannata a riassumere 145 operai

Il Tribunale di Roma obbliga l'azienda torinese al reintegro nella fabbrica di Pomigliano dei lavoratori Fiom licenziati in maniera "discriminatoria".

Il Tribunale di Roma ha condannato la Fiat per "discriminazioni" ai danni dei lavoratori Fiom di Pomigliano.

Conseguenza: 145 operai, tutti con la tessera Fiom, dovranno essere immediatamente riassunti nello stabilimento campano.

Non solo. E' la stessa Fiom a rendere noto che come pena accessoria 19 lavoratori avranno diritti anche a 3mila euro ciascuno per i danni ricevuti.

"La Fiom - spiega l'avvocato Elena Poli - ha fatto causa alla Fiat sulla base di una normativa del 2003 che recepisce direttive europee sulle discriminazioni".

I fatti risalgono al momento in cui, nel febbraio 2011, ci fu il passaggio tra la 'vecchia Pomigliano' e la Newco Fabbrica Italia. Tutti i lavoratori furono licenziati e poi riassunti nella nuova azienda. Ma tra i circa 2mila che rientrarono sul 'nuovo' posto di lavoro non si trovò il posto per 145 operai Fiat

Solo caso volle, secondo l'azienda, che tra i 2.093 dipendenti 'riassunti' nessuno aveva la tessera della Fiom. Ma, denuncia il sindacato, "c'era meno di una possibilità su dieci milioni che questo accadesse realmente per caso".

Evidentemente, il Tribunale di Roma non ha creduto alla "casualità" ed ha quindi condannato Fiat al reintegro di tutti i lavoratori.

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