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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Governo, Conte ottiene la fiducia al Senato: 171 sì e 117 no

Il neo premier: "Il reddito di cittadinanza non è assistenzialismo, realizzeremo il programma". Primo discorso di Renzi da leader dell'opposizione: "Noi non occuperemo mai i banchi del governo, siamo diversi da voi"

Il governo Conte ha ottenuto la fiducia al Senato. I voti favorevoli sono stati 171, i contrari 117, gli astenuti 25. Il governo del cambiamento incassa dunque la fiducia a Palazzo Madama, in attesa del voto di domani alla Camera. Prima del voto il neo premier ha replicato alle "critiche" piovute addosso all'esecutivo - com'è normale che sia - dopo il suo discorso di questa mattina. 

"Sento un refrain in questi giorni: 'adesso dovete uscire dalla campagna elettorale, adesso dovete uscire dalla campagna elettorale'. Forse c'è un equivoco, non siamo abituati a vedere confermate in un contratto le anticipazioni fatte in campagna elettorale", ha detto Conte nella replica in Aula al Senato nel giorno del voto di fiducia al nuovo esecutivo. Un'affermazione che gli vale un lungo applauso che costringe la presidente, Maria Elisabetta Alberti Casellati, a richiamare l'Aula.

Quanto detto in campagna elettorale "è scritto nero su bianco" nel contratto di governo "e se non lo realizzeremo ce ne prenderemo tutte le responsabilità, io per primo", assicura Conte.

"Governa Lega-5 Stelle non è incucio"

Sul contratto di governo firmato M5S-Lega "ho sentito parlare di inciucio, questo no. La trasparenza diventa inciucio? Questo proprio no" ha detto ancora Conte parlando al Senato. "E dico anche che se questi 90 giorni" per arrivare al governo "è stata giudicata da alcuni una gestazione lunga, bisogna anche dire che ci sono tanti protagonisti e tutti si assumono ora la responsabilità di questa gestazione".

"Uscita dall'Euro non è in discussione"

Il neo premier si è poi soffermato sui temi economici. "Non facciamo dello spread il nostro vessillo, dietro lo spread si nasconde la speculazione finanziaria". Quanto all'uscita dall'Euro "non è mai stata in discussione", ma "come facciamo a rinunciare a discutere le politiche economiche? Di questo parliamo, che ci sia margine o no lo vedremo ma siamo determinati a farlo".

"Il reddito di cittadinanza non è assistenzialismo"

"Il reddito cittadinanza mi spiace sia stato rappresentato come una misura di assistenzialismo sociale" ha detto Conte nelle sue repliche per la fiducia. "Se leggete con attenzione le anticipazioni contenute nel contratto di governo vedrete chiaramente che è una misura orientata al reinserimento nel mondo del lavoro", nonché legata a doppio filo alla "riforma dei centri d'impiego, altrimenti non funzionerà e non raggiungerà l'obiettivo che ci siamo prefissi". 

Il problema del Mezzogiorno

Conte ha anche risposto a chi lo accusava di scarsa attenzione per il sud: "Accidenti, detto a un pugliese. Abbiamo dedicato un intero ministero al Sud, non vi pare abbastanza? Se faremo poco, lo vedrete poi dalla nostra azione di governo".

Non è mancato un passaggio sulla giustizia: "Ci accusate di giustizialismo.... Certezza della pena è giustizialismo?". Negli interventi dei senatori "c'è stata qualche preoccupazione per la prescrizione, ma qui bisogna dosare gli equilibri. Nessuno ha detto non sia legittima, ma così come formulata" non funziona, ha detto il premier.

Governo Conte, il voto di fiducia in Senato | La diretta

Gli applausi di Fratelli d'Italia 

Su ben due punti del suo intervento Conte ha ottenuto gli applausi anche dali senatori di Fratelli d'Italia. In particolare quando ha ricordato di "essere stato orgoglioso di salire i gradini dell'Altare della Patria" e di assistere alla sfilata del 2 giugno. E poi, quando ha sottolineato che sull'immigrazione "l'Italia è stata lasciata sola". I 18 senatori di Fdi sono orientati ad astenersi, ma in futuro chissà... potrebbero riverlarsi importanti per la navigazione dell'esecutivo al Senato.

Governo Conte: tutti i ministri (FOTO ANSA)

"Sui migranti siamo stati lasciati soli"

Sui migranti "non facciamo l'errore di raccogliere battute, la nostra posizione è chiara: combattiamo gli scafisti e la criminalità, vogliamo che il tema sia affrontato nel rispetto della piena dignità dei tanti che soffrono".  "Metteremo fine al business dell'immigrazione cresciuto a dismisura sotto il mantello della finta solidarietà"  ha assicurato il premier. Che poi ha aggiunto: "Non siamo e non saremo mai razzisti, ma l'Italia non può essere lasciata sola" . E ancora: "Vogliamo che il problema sia affrontato a livello europeo.  Come è stato in questi giorni riconosciuto autorevolmente siamo stati lasciati soli", ha aggiunto Conte riferendosi alle parole di Angela Merkel.

Il primo discorso di Renzi da "leader" dell'opposizione

Prima delle repliche del neo premier in Senato è intervenuto, tra gli altri, il senatore di Scandicci, alias Matteo Renzi. Non uno qualunque, insomma.

Conte premier incaricato: le reazioni all'estero

"Avevo pronte 40 battute, ma dovevo stare attento ai tempi. In 10 minuti di battute se ne può fare una sola. E poi, non è il caso...".  Dieci minuti di discorso in aula, qualche 'bordata' al governo Conte ma senza abbandonare il tono istituzionale: "Non avrete la nostra fiducia, ma avrete sempre il nostro rispetto". Renzi si è rivolto a Conte con una certa auto ironia: "Lei è un premier non eletto, un collega. Ma nessuno le sta negando la legittimità". 

"Noi non occuperemo i banchi del governo"

"Siamo rimasti sorpresi dal riferimento alle opposizioni - ha detto ancora Renzi -, ma la voglio prendere sul serio. Noi non occuperemo mai i banchi del governo, mai la poltrona del presidente del Senato, mai insulteremo i ministri, mai attaccheremo le istituzioni del Paese al grido mafia, mafia, mafia come un gruppo parlamentare nel 2015 a Strasburgo". E questo perché, ha rimarcato Renzi, "siamo diversi da voi". Quanto alle promesse di Lega e 5 Stelle l'ex premier è stato molto duro: "Il contatto è scritto con l'inchiostro simpatico e garantito da un assegno a vuoto".

Giuseppe Conte al Quirinale da Mattarella (foto Ansa)

L'ex premier si è poi rivolto direttamente a Salvini, "da padre a padre". "Ora rappresenti il Paese", le parole di Renzi, "non possiamo permetterci di creare polemiche. Salvini ci dia una mano, ora è responsabile della sicurezza di tutti noi, parli da padre sapendo che i figli ci ascoltano".

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