Il M5s fissa i paletti sulla manovra: lotta solo ai grandi evasori e nessuno tocchi la flat tax
Per i 5 Stelle mettere nel mirino "commercianti, professionisti e imprenditori" rappresenta "un segnale culturale devastante". Il bonus da 40 euro? "I soldi non possono arrivare dalle partite iva". Dura la replica del Pd: "Un ultimatum al giorno toglie il governo di torno"
No all'abrogazione della flat tax per le partite iva e nessun accanimento sui piccoli evasori. Il Movimento 5 Stelle fissa i paletti sulla manovra e spiega che ci sono "diversi aspetti" su cui "il governo non ha trovato ancora accordo". Uno di questi è appunto la lotta all'evasione, che per il M5s va fatta "ma con un approccio culturale diverso da quello portato avanti dai partiti per decenni".
Per il Movimento 5 Stelle "la lotta all’evasione si deve fare bene, colpendo i pesci grossi, inserendo per loro il carcere, la confisca di ciò che hanno sottratto allo Stato". I piccoli evasori dunque vanno bene? Sul punto il M5s è piuttosto ambiguo. "In passato - si legge in un post pubblicato sul Blog delle Stelle - abbiamo sempre assistito ad uno Stato forte con i deboli e debole con i forti, ad uno Stato che preferiva accanirsi su commercianti, artigiani, parrucchieri, elettricisti, invece di andare a rompere le scatole ai colossi finanziari, alle multinazionali, ai GRANDI EVASORI che nascondono centinaia di migliaia di euro ogni anno nei paradisi fiscali".
Per questo "di fronte alle proposte contenute in manovra, dal tetto al contante alla multa sul POS, saremmo anche d’accordo se queste rappresentassero delle vere misure anti-evasione finalizzate ad individuare ulteriori risorse per lo Stato".
"Ma qui il punto - si legge ancora nel post - è che l’inserimento di queste misure non solo non fa recuperare risorse, ma addirittura rischia di porre questo Governo nello stesso atteggiamento di quelli del passato, che pensavano di fare la lotta all’evasione mettendo nel mirino commercianti, professionisti e imprenditori. Un segnale culturale devastante, se a maggior ragione nel Governo stiamo ancora cercando l’intesa sul carcere e la confisca per i grandi evasori, cioè per coloro che evadono più di 100.000 euro".
Secondo i 5 Stelle dunque l'obbligo del Pos può esserci solo "se si azzerano le commissioni sulle transazioni elettroniche". Lo stesso dicasi per il tetto di mille euro per i pagamenti in contanti che "non ci vede contrari ma bisogna mettere in condizione tutti di poter usare una carta di credito".
Bonus in busta paga a rischio? M5s: "Noi d'accordo, ma no soldi da partite iva"
Per quanto riguarda il taglio del cuneo fiscale il M5s si dice d'accordo ma "che senso ha farlo, dando 40 o 50 euro in più al mese in busta paga ai lavoratori dipendenti, se poi i soldi li andiamo a prendere dalle partite Iva che si spezzano la schiena giorno e notte, senza una garanzia dallo Stato, senza un giorno di malattia assicurato, senza un sistema di welfare che li sorregge?".
"La flat tax per le partite Iva sotto i 65.000 euro l’abbiamo introdotta noi lo scorso anno, perché è una misura che aiuta i giovani professionisti. Colpire due milioni di giovani professionisti per finanziare altri provvedimenti significa alimentare una guerra tra poveri. Noi non ci stiamo".
I tecnici del Tesoro dunque dovranno trovare nuove coperture. In caso contrario il bonus in busta paga potrebbe saltare. "Se dovessero mancare delle risorse - spiegano dal M5s -, visto che per noi non si possono recuperare alzando le tasse alle partite IVA, siamo pronti a metterci al tavolo e proporre nuove coperture, come ad esempio un maggior gettito dai concessionari autostradali che ogni anno ci alzano le tariffe dei caselli".
La replica di Franceschini: "Un ultimatum al giorno...."
Il coordinatore nazionale di Italia viva Ettore Rosato e la capo delegazione Teresa Bellanova hanno fatto sapere di essere "pronti ad accogliere l'invito del movimento 5 Stelle per un vertice di maggioranza: aspettiamo la convocazione".
Laconico, ma molto significativo, il commento dei vertici dem: "Un ultimatum al giorno toglie il governo di torno" scrive su Twitter il ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini. Un post rilanciato anche dal segretario Nicola Zingaretti. Tra Pd e Movimento è gelo.
Un ultimatum al giorno toglie il governo di torno.
— Dario Franceschini (@dariofrance) October 18, 2019