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Mercoledì, 17 Aprile 2024
Politica Italia

Tutti i rischi della Flat Tax: perché conviene davvero "a chi guadagna di più"

L'Osservatorio dei conti pubblici mette in guardia il governo dall'introduzione della flat tax soprattutto in virtù di una possibile riduzione delle entrate fiscali, mentre la riduzione dell'evasione è tutt'altro che dimostrata. E chi paga il conto? La classe media rischia di finire in un cul de sac

Il primo consiglio dei ministri segna l'inizio vero e proprio del governo Conte che sarà al massimo dell'operatività solo dalla settimana prossima quando il premier tornerà dal G7 in Canada (il debutto estero a Charlevoix, fino a sabato) e sarà chiamato a sciogliere l'intricato rebus su viceministri e sottosegretari: il fine settimana servirà a M5S e Lega per fare il punto anche sul "sottogoverno" con Di Maio che vorrebbe tenere per se la delega alle telecomunicazioni, mentre è cosa fatta il trasferimento della delega al Turismo dal ministero della Cultura a quello dell'Agricoltura ("Andrà alle Politiche Agricole", assicura il leghista Gian Marco Centinaio). 

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Tra i dossier più caldi c'è certamente quello delle pensioni, tema sul quale, relativamente alla Riforma Fornero, Conte è stato non a caso molto cauto: lo schema è quello della Quota 100 (o quota 41) che però, complice il metodo contributivo, includerebbe una leggera flessione nell'assegno finale. I pentastellati che insistono sulla pensione di cittadinanza (per quelle minime) e sull'opzione donna

Entro il 16 giugno il governo sarà chiamato ad occuparsi anche delle nomine di Cassa depositi e prestiti che potrebbe trasformarsi in una sorta di nuova Iri. 

Il 28-29 giugno Conte sarà con il ministro degli Affari Europei Paolo Savona impegnato nel Consiglio europeo a Bruxelles dove si parlerà della questione migranti, ma anche delle misure per incoraggiare occupazione e crescita, il bilancio a lungo termine dell'Ue, sicurezza e difesa. Sempre sul tema Difesa il ministro Trenta accompagnerà Conte di nuovo a Bruxelles l'11 e il 12 luglio per il vertice Nato che dovrà discurtere le sanzioni economiche nei confronti della Russia e i rapporti con l'Iran.

Le misure più attese: la pace fiscale

Come abbiamo visto il Governo si appresta ad un vero e proprio tour de force e nei prossimi giorni saranno toccati molti dei temi più spinosi che hanno guidato la campagna elettorale. Se la riforma del sistema previdenziale è una delle misure più attese (e discusse) dagli italiani, la rivoluzione fiscale rischia di sgonfiarsi ancor prima di diventare realtà.

La flat tax per bocca degli stessi proponenti si sgonfia per diventare una misura meno incisiva e posticipata nel tempo. Ma a segnare un knockout è Carlo Cottarelli: dopo il rapido passaggio da premier incaricato, Mister spending review è tornato al suo lavoro all'osservatorio dei conti pubblici e lancia critiche ed osservazioni feroci sulla presunta rivoluzione fiscale.

Flat tax: il cambiamento che non c'è (per le imprese), e le famiglie devono aspettare

La flat tax nella proposta legastellata prevede una imposta ad aliquota fissa su tutti i redditi (da lavoro, da capitale, sulle persone fisiche, sulle imprese), a prescindere dal livello di reddito percepito. La tassazione si applicherebbe ad una base imponibile privata delle miriadi di detrazioni e agevolazioni varie attualmente esistenti.

Se la flat tax ha il merito di semplificare il sistema fiscale le conseguenze sul gettito erariale sono "solitamente" importanti: diminuiscono le entrare dello Stato e il livello di redistribuzione della ricchezza.

Uno delle analisi più dettagliate sulla Flat tax viene dall'Istituto Bruno Leoni, un think-tank indipendente di ispirazione liberale, che ha affiancato alla stessa la proposta di una profonda revisione del sistema di sostegno sociale per i meno abbienti.

Conviene solo ai ricchi? Le parole (non dette) da Salvini sulla riforma fiscale

Nicola Rossi, economista, una cattedra all’università di Tor Vergata, consigliere d’amministrazione dell’Istituto Bruno Leoni, è da sempre uno dei sostenitori della flat tax. Intervistato dal quotidiano nazionale ha spiegato come la riduzione delle tasse possa incoraggiare l'economia: "In Italia il problema vero non è la redistribuzione ma la creazione di nuova ricchezza." 

"Avere più soldi a disposizione può cambiare il comportamento e le abitudini di spesa degli italiani."

Quali sono i vantaggi di una flat tax

Secondo l'Osservatorio sui Conti Pubblici Italiani il grande pregio della flat tax è quello di rendere il sistema fiscale più semplice e trasparente, riducendone i costi di adempimento. Inoltre l’aliquota di tassazione verrebbe normalmente fissata a un livello tale da ridurre la pressione fiscale, il che potrebbe avere vantaggi aumentando l’efficienza del sistema economico e riducendo l’incentivo all’evasione. 

La semplificazione fiscale rappresenta un vantaggio molto importante, soprattutto per un paese come l’Italia dove il sistema di tassazione è reso molto complesso dalla pletora di agevolazioni che si sono accumulate nel tempo senza seguire un disegno complessivo e che creano distorsioni e disuguaglianze di trattamento tra diversi soggetti di imposta.

Secondo l'istituto guidato da Carlo Cottarelli l’introduzione di una flat tax potrebbe fungere da catalizzatore per la semplificazione fiscale, finora rivelatasi impossibile nel contesto del sistema attuale.

I promotori della flat tax sostengono che questa aiuti la crescita economica poiché "un minor livello di tassazione renderebbe il sistema economico più efficiente riducendo le distorsioni causate dalla tassazione" mentre la semplificazione del sistema "ridurrebbe il costo degli adempimenti burocratici".

Secondo l'Osservatorio sui Conti Pubblici Italiani è tuttavia difficile quantificare gli effetti della flat tax sulla crescita reale e mette in guardia il governo dal pensare alla misura come “autofinanziata” dai proventi della maggiore crescita.

Sugli effetti della flat tax sull’adempimento del dovere fiscale i risultati disponibili non giungono a chiare conclusioni, tranne che per la Russia dove il grado di adempimento sembrerebbe sia aumentato. In ogni caso, secondo l'osservatorio dei conti pubblici non è da escludere che l’introduzione di una flat tax possa portare a una minore evasione, ma non è un effetto su cui si possa contare ex ante.

Flat tax ed evasione: più facile frodare il fisco?

La percentuale di reddito evaso è significativamente maggiore se il contribuente dichiara autonomamente il proprio reddito; nel caso di lavoratore dipendente invece, per il quale una terza parte ne riporta il reddito, il tasso di evasione è molto più basso. Questo comportamento suggerisce che, se tutti i contribuenti fossero indipendenti nelle loro dichiarazioni, il rischio di evasione crescerebbe notevolmente, semplicemente perché la possibilità di farlo aumenterebbe.

Come evidenzia l'istituto di Carlo Cottarelli la proposta della Lega sulla flat tax contempla questa ipotesi

Il sistema prevede inoltre l’abolizione della ritenuta d’acconto e del sostituto d’imposta, prevedendo che “ogni compenso” sia “versato interamente al lavoratore che provvederà da solo poi al pagamento dell'eventuale tassa”. Nel caso quindi, anche i lavoratori dipendenti dovranno adempiere singolarmente al dovere fiscale, con una minore possibilità di controllo da parte dell’erario.

La flat tax leghista auspica una riduzione dell’evasione grazie all’abbassamento della aliquota e alla semplificazione del sistema, senza tenere però conto dell’effetto che l’abolizione di sostituto di imposta e ritenuta d’acconto potrebbe avere sul reddito dichiarato.

Cosa è accaduto al gettito nei paesi che hanno introdotto la flat tax

L'Osservatorio dei conti pubblici mette in guardia il governo dall'introduzione della flat tax soprattutto in virtù di una possibile riduzione delle entrate fiscali

In generale gli esempi di adozione della flat tax, spesso accompagnata da un aumento delle deduzioni, provengono dai paesi dell’ex blocco sovietico e dalle regioni balcaniche (Estonia, Lituania, Lettonia, Russia, Ucraina, Slovacchia, Georgia, Romania). In questi paesi, l’introduzione della flat tax ha portato, nonostante l’ampliamento della base imponibile e le risposte comportamentali, una riduzione del livello di entrate rispetto al Pil, tranne che in Russia, Lituania e Lettonia.

"Se una riduzione dell’evasione c’è stata, non è stata sufficiente a compensare la riduzione delle aliquote".

Flat tax, l'aspetto sociale: "minore progressività"

L’introduzione di una flat tax spesso comporta uno spostamento della distribuzione del reddito verso i decili più bassi e più alti della distribuzione del reddito (i più “poveri” e i più “ricchi”), a discapito della classe media che non beneficia della diminuzione delle aliquote (più o meno l’aliquota marginale della classe media è simile alla flat tax) e beneficia meno della no-tax area (che beneficia i più poveri).

Per conservare la progressività una flat tax deve prevedere una no-tax area che consenta l'esenzione dal pagamento della tassa per la prima parte del reddito: in tal caso, il livello di tassazione media aumenta infatti al crescere del reddito.

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