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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

Governo stanzia fondi "per uscire dalla crisi"

Il governo Gentiloni dà il via a una serie di investimenti per infrastrutture, cultura, energia, dalla Statale Jonica al recupero dei centri storici di Napoli, Palermo, Cosenza e Taranto

Il comitato interministeriale per la programmazione economica, presieduto dal primo ministro Gentiloni, ha stanziato più di un miliardo di euro in settori centrali per l'Italia: 850 milioni per i contratti di sviluppo che rappresentano un poderoso strumento di politica industriale, utilizzato anche per affrontare le crisi industriali, e 200 milioni per un Fondo per contrastare le delocalizzazioni. Il Fondo consentirà di prendere un’azienda in crisi, ristrutturarla e rimetterla sul mercato. E questa è solo una piccola parte del 'bazooka' da circa 5 miliardi di euro stanziati per sostenere l’Italia nel suo percorso di uscita dalla crisi. Sono stati infatti approvati progetti di grande rilievo in settori strategici che attuano le indicazioni fornite dalla Cabina di regia Governo-Regioni-Comuni e fanno del Fondo sviluppo e coesione, rafforzato con l’ultima Legge di bilancio, uno strumento fondamentale per la crescita economica di tutto il Paese.

Infrastrutture 

Ci sono gli stanziamenti per grandi e piccole opere. Investimenti per infrastrutture molto importanti che vanno, per citarne solo alcune, dalla seconda tratta del progetto definitivo della Statale 106 Jonica in Calabria agli investimenti nel porto di Ravenna, dai progetti di accessibilità stradale a Malpensa all’adeguamento a quattro corsie della “Telesina”.  Un altro miliardo o quasi va alla manutenzione di strade, ferrovie, rinnovo materiale rotabile, porti, dighe e ciclovie. Un impegno rilevante nel completamento delle opere e nella messa in sicurezza del territorio e del patrimonio infrastrutturale esistente, con attenzione ai progetti pronti e importanti per la vita delle città e dei territori.

Cultura ed energia

Ci sono i progetti ambientali, finanziati con 782 milioni di euro che potenziano, ad esempio, il Piano di rimozione dell’amianto e la manutenzione di invasi e impianti idrici e i fondi per migliorare la rete elettrica e per valorizzare tutta la filiera legata all’efficientamento energetico, in particolare degli edifici pubblici. Ci sono i fondi per il “Cantiere cultura Italia” per il recupero dei beni artistici, archeologici e monumentali, partito quattro anni fa da poco meno di 40 milioni di euro ed arrivato oggi ad oltre 4 miliardi di euro. Con questi nuovi capitali saranno finanziati progetti che interesseranno i centri storici di Napoli, Palermo, Cosenza e Taranto, la “buffer zone” di Pompei, il litorale domizio, Ostia antica, e molti altri gioielli culturali-turistici italiani. Altri 135 milioni saranno destinati agli audiovisivi e alle imprese creative, mentre 55 milioni andranno al turismo sostenibile e 250 milioni alla ricerca scientifica, in particolare nel campo delle scienze della vita e al finanziamento di centri di ricerca regionali.
 

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