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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica

Forza Italia a rischio implosione: che cosa sta accadendo nel partito del Cav

I due coordinatori, Giovanni Toti e Mara Carfagna, sono stati sconfessati da Berlusconi che ha creato un nuovo comitato di presidenza rimarcando così la sua leadership. Il governatore ligure ha annunciato il suo addio al partito ("ognuno per la sua strada") e tra gli azzurri si è aperta la resa dei conti

Forza Italia è nel caos dopo la decisione di Silvio Berlusconi di sconfessare i due coordinatori del partito, Giovanni Toti e Mara Carfagna, e di nominare, "a superamento degli incarichi conferiti in data 19 giugno" un nuovo comitato di presiedenza a cinque, questa volta però senza Toti. Il coordinamento, si legge nella nota di Forza Italia, "sarà costituito dalla senatrice Annamaria Bernini, dalla vicepresidente della Camera dei deputati onorevole Mara Carfagna, dagli onorevoli Mariastella Gelmini, Sestino Giacomoni e dal vicepresidente di Forza Italia Antonio Tajani".

Poco prima, in un’altra nota, Forza Italia aveva annunciato l’approvazione – da parte del "Tavolo delle regole - della modifica dello statuto azzurro che prevede primarie per i soli iscritti e pieni poteri al Cav sulle liste elettorali e l'indirizzo politico del partito, ovvero il contrario di quanto chiesto dai 'totiani'. Una doppia mossa con cui il Cavaliere ha voluto ancora una volta rimarcare che il vero dominus del partito è lui, esautorando di fatto il governatore ligure e la vicepresidente della Camera.

La replica brutale di Toti: "Ognuno per la sua strada"

Giovanni Toti, dato giù più volte vicino all’addio, ha risposto con un durissimo comunicato in cui, tra le altre cose, scrive: "Accettando l'incarico da coordinatore il 19 giugno avevo creduto che davvero fosse possibile cambiare, che davvero Forza Italia potesse rinascere da se stessa".

"Non mi ero mai tanto sbagliato: nonostante il dissanguamento di voti, nonostante il 6% dei sondaggi, nonostante le tante energie dei territori che chiedevano di poter vivere, il passato ha prevalso. Pur di far finta di continuare a vivere e baloccarsi con le proprie poltrone, la classe dirigente ha deciso di uccidere ogni speranza". E ai cronisti che gli chiedevano se avesse intenzione di uscire del partito ha risposto: "Mi pare che ci siano le condizioni per cui ognuno vada per conto suo, è Forza Italia che esce da se stessa. Buona fortuna a tutti". 

"L'ho appreso dal telefonino, in Forza Italia è rimasto il deserto"

"Siamo passati in pochissimo tempo dalla tragedia alla farsa" ha aggiunto oggi Toti al Corsera. "Eravamo riuniti al comitato per le regole del congresso. Mara era appena andata via. Sul telefonino di tutti arriva la notizia di questo comunicato surreale di Berlusconi che liquida i due coordinatori e annuncia un coordinamento allargato". Una cosa inaspettata: "L'ho appreso dal telefonino in quel momento, non ne sapevo nulla", ha ammesso Toti. "In Forza Italia, ieri, la logica egoistica ha prevalso sulla generosità e la codardia sul coraggio. Me lo lasci dire. Anche dal punto di vista umano, per com'è andata a finire, là dentro è rimasto il deserto".

Anche Carfagna in rotta col Cav: "Così si uccide Forza Italia"

Puù che l'addio di Toti, ciò che ha forse sorpreso Berlusconi è stata però la reazione di Mara Carfagna, considerata una delle pupille del Cav. Secondo i giornali è probabile che Carfagna si aspettasse di diventare coordinatrice unica del partito, cosa che invece non è avvenuta. ''Io non farò parte di un comitato di liquidazione - è stata la risposta stizziata della deputata azzurra -, il coordinamento nazionale è una scelta in direzione esattamente contraria alle intenzioni che mi ha manifestato Berlusconi, credo che questo sia il modo migliore per uccidere Fi''.

I sondaggi e il rischio tracollo

Insomma, nel partito si è aperta una vera e propria resa dei conti. Con l’uscita di scena di Toti e la decisione di Mara Carfagna di non entrare nel nuovo comitato di presidenza, Forza Italia è a rischio implosione. Anzi, sta già implodendo. E una nuova guerra interna rischia di far crollare il consenso (già risicato) del partito. Anche perché il governatore ligure potrebbe decidere di rompere gli indugi e scendere a sua volta in campo.

Secondo un sondaggio realizzato a metà giugno da Swg, una nuova forza politica di ispirazione liberale guidata da Toti si attesterebbe intorno al 7% "con ampi margini di crescita". Sondaggi più recenti ridimensionano leggermente questo dato, ma è evidente che un nuovo partito moderato potrebbe rubare voti anche (e soprattutto) a Forza Italia che già oggi con il 6-7% dei consensi non naviga molto distante dalla soglia di sbarramento. 

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