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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Frequenze tv: azzerato il beauty contest: "Si farà vendita pubblica"

"Nessun regalo". Così Corrado Passera chiude ogni polemica sulla questione. "La prossima asta sarà fatta di pacchetti"

Niente frequenze gratuite per le televesioni. "Il beauty contest (una via di mezzo tra un'asta normale e un'asta a invito: il beauty contest è un'asta aperta a soggetti che devono avere determinate caratteristiche, ndr) verrà azzerato" ha spiegato il ministro per lo Sviluppo economico. "Si farà una vendita pubblica, ma il bene complessivo verrà spacchettato". Così, a nove giorni dalla scadenza della "pausa di riflessione" che il governo si era preso per esaminare le decisioni del precedente esecutivo sul tema, Passera ha individuato il percorso per assegnare le frequenze, d'intesa con l'Europa e l'Autorità delle comunicazioni. 

"Spacchettamento ma nessun regalo" - "La prossima asta" ha spiegato Corrado Passera in un'intervista a Repubblica "sarà fatta di pacchetti di frequenze con durate verosimilmente diverse. Una delle ipotesi, è che la banda larga 700 venga aggiudicata per tre anni, fino al 2015, quando è previsto lo spostamento di reti dalle tv all'accesso a Internet. Il resto dei multiplex (6 in totale, 2 o 3 quelli della banda larga) verranno aggiudicate invece per un periodo di tempo maggiore a imprese esclusivamente televisive. 

Gli step -  La scelta del governo deve ora passare al vaglio della commissione europea, scrive Repubblica, e all'esame dei partiti di maggioranza, senza dimenticare l'incrocio delicato con il rinnovo dei vertici della Rai. Sarà poi l'Agcom a stabilire tempi e modalità dell'asta. Già domani possono arrivare risposte importanti. Il commissario Ue all'agenda digitale Neelie Kroes sarà infatti a Roma per un convegno della Confindustria con Passera.

Di Pietro: "Azzeramento del Beauty contest era il minimo" -  "La notizia dell'azzeramento del Beauty Contest è il primo risultato di una battaglia parlamentare che ha visto l'Italia dei Valori in prima fila. L'asta era, in realtà, un regalo per favorire gli interessi personali di Berlusconi, il quale riceveva in dono un bel pacchetto di frequenze per le sue televisioni. Cancellare quell'asta era il minimo che si dovesse fare". È quanto afferma in una nota il presidente dell'Italia dei Valori, Antonio Di Pietro. "Il problema, adesso oltre al carattere oneroso della gara, è quello di far entrare sul mercato soggetti televisivi e non, diversi dai soliti noti". Quanto alle indiscrezioni di stampa, "se fossero confermate - dice Di Pietro - non c'è da stare allegri. Assegnare le frequenze solo al mercato televisivo, rinviando al 2015 la possibilità di destinare nuove frequenze per la banda larga, ci sembra un'idea arretrata e troppo schiacciata sugli assetti esistenti". 

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