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Venerdì, 29 Marzo 2024
Politica Italia

Elezioni anticipate l'8 luglio? Il Partito Democratico punta tutto sul Gentiloni bis

Paolo Gentiloni candidato premier, congresso rinviato a dopo le elezioni tra ottobre e dicembre, una commissione incaricata di fare le liste. L'exit strategy di Martina dopo l'escalation elettorale che potrebbe portare l'Italia al voto il prossimo 8 luglio

Partito Democratico in subbuglio dopo la ventilata ipotesi di nuove elezioni da convocare giù a luglio per uscire dallo stallo politico e dare un governo all'italia. L'agenzia di stampa AdnKronos riporta come stamattina, al vertice allargato al Nazareno, la maggior pare dei presenti concordasse sul governo di tregua come sbocco più verosimile alla crisi. Solo Dario Franceschini e Lorenzo Guerini avrebbero messo in guardia gli 'ottimisti' spiegando perché, a loro parere, fosse più concreto il rischio di un voto a breve. A pomeriggio la previsione di Guerini e Franceschini pare ancora più concreta.

Una escalation verso il voto anticipato che coglie di sorpresa il grosso del gruppo dirigente dem e che, se confermata, metterebbe nei guai un Pd già provato dal voto del 4 marzo.

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"E' chiaro che dovremmo avere un solo obiettivo: cercare di tenere il risultato del 4 marzo. Più di questo, è difficile immaginare altro...", dice un big dem. In queste ore convulse, a Montecitorio, si parla di una 'tregua' nel Pd con una soluzione degli assetti interni che garantisca la collegialità attorno a un front man: Paolo Gentiloni.

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Sarebbe il presidente del consiglio, il candidato del Pd e di quella possibile coalizione di cui lo stesso Gentiloni ha parlato ieri in Tv. Quanto alle liste, è lì che si annida l'ostacolo maggiore alla 'tregua'. Per i renziani vanno confermate quelle del 4 marzo. Le minoranze già a suo tempo insorsero per i pochissimi posti ottenuti nelle liste. Il film si potrebbe ripetere.

Il Pd si prepara a urne 

Paolo Gentiloni candidato premier, congresso rinviato a dopo le elezioni, tra ottobre e dicembre, una commissione incaricata di fare le liste. Questo lo schema di emergenza su cui ha iniziato a ragionare il Pd in caso di voto ravvicinato, a luglio. Il reggente Maurizio Martina nel pomeriggio ha visto il coordinatore della segreteria Lorenzo Guerini e avuto contatti con vari esponenti democratici.

Gentiloni candidato premier, spiega un alto esponente del Nazareno, è "la soluzione naturale". Per quanto riguarda la formazione delle liste, l'ipotesi, di cui i big del partito hanno già iniziato a discutere, è quella di nominare una commissione rappresentativa delle anime del partito. "Naturalmente la base da cui partire - spiega la fonte - è quella dei nomi con cui ci siamo presentati alle elezioni del 4 marzo, con dei possibili interventi correttivi".

Il voto a breve termine, naturalmente, farà passare in secondo piano l'assetto interno del partito. A fine maggio si riunirà l'assemblea dem. Ma a questo punto, è il ragionamento che si fa ai piani alti del Nazareno, è evidente che il congresso dovrà essere rimandato a dopo il voto, tra ottobre e dicembre. Nel frattempo, riflette un esponente renziano, "potrebbe anche essere confermato Maurizio Martina fino alle assise, per gestire questa fase transitoria".

Il reggente stamani, al termine dell'incontro con il capo dello Stato, ha ribadito che "è necessario dare una soluzione alla crisi, superare lo stallo di queste settimane, basta prendere tempo e traccheggiare, basta con il gioco dell'oca, che ci pare di vivere anche in queste ore". "Qualsiasi sia l'iniziativa che indicherà il presidente Mattarella - ha detto ancora Martina - noi lo supporteremo. Punto. Non come altri. Il Paese per noi viene prima di tutto davvero".

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