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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Gentiloni: "Presto truppe italiane in Niger contro terroristi e trafficanti di esseri umani"

L'intervento del premier dalla nave Etna che opera nell'ambito di Eunavfor Med - operazione Sophia. Italia "in prima linea" per sconfiggere lo schiavismo, dice Gentiloni

L'Italia è "in prima linea" contro il traffico di esseri umani e "lavora per i diritti umani aprendo addirittura per la prima volta un corridoio umanitario" tra Libia e Europa

Il premier Paolo Gentiloni rivendica l'importanza e la serietà dell'impegno italiano durante la sua visita a bordo della nave Etna, che opera nell'ambito di Eunavfor Med per la missione Sophia.

"Siamo fieri del riconoscimento di essere stato il paese più generoso, pronto a salvare vite umane. E contro lo schiavismo  l'italia ha raggiunto risultati straordinari - ha ricordato il premier - ha inferto colpi che neanche immaginavamo e lo abbiamo fato grazie alla capacità che questa missione ha di formare personale che consenta alle autorità libiche un controllo maggiore dei propri confini. Lo facciamo contemporaneamte lavorando attraverso le agenzia onu per garantire condizioni umane a chi, attraversando l'africa si trova da anni in libia".

Il governo, ha spiegato Gentiloni, proporrà al Parlamento di spostare in Niger parte delle forze che attualmente operano in Iraq

“Dobbiamo continuare a lavorare concentrando l’attenzione e le energie sul mix della minaccia del traffico di essere umani e del terrorismo nel Sahel. Per questo, una parte delle forze in Iraq verrà dispiegata nei prossimi mesi in Niger, è questa la proposta che il governo farà al Parlamento”, ha detto il premier, ribadendo: "Noi tuteliamo i nostri interessi nazionali e lo facciamo sempre in amicizia con gli altri Paesi, guai a considerare l’interesse nazionale come qualcosa che si contrappone ad altri Paesi”.

“Il 2017 – ha sottolineato – è l’anno della sconfitta militare di Daesh. In questa sconfitta Italia ha avuto un ruolo rilevante, noi con 1400 militare siamo la forza più rilevante in Iraq dopo gli Stati Uniti. Ora che Mosul è stata liberata, in Iraq si sta voltando pagina, ci sono le condizioni finalmente per poter dare un contributo a consolidare questo Paese. Si può dire che grazie anche all’Italia è stato raggiunto un obiettivo fondamentale: Daesh è stato sconfitto ma la minaccia non è scomparsa”.

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