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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Gilet gialli da "adottare" e democrazia diretta... Di Maio ha un problema

Nei 5 stelle monta il malcontento verso le azioni Luigi Di Maio impegnato a preparare il terreno per le prossime elezioni europee. E se il leader pentastellato tesse rapporti a Bruxelles a Roma nel Movimento crescono le voci critiche verso il "capo"

Monta il malcontento nel Movimento 5 Stelle per l'endorsement espresso da Luigi Di Maio nei confronti dei gilet gialli e 'ricambiato' dalla leader della protesta, l'attivista bretone Jacline Mouraud. Ma il c'è anche chi guarda con preoccupazione e malcelato disaccordo al potenziale alleato europe con cui il leader grillino sta tessendo la sua rete di relazioni e contatti in vista del decisivo voto di maggio: il polacco antiabortista Pawel Kukiz, incontrato da Di Maio a Bruxelles insieme agli esponenti di altre forze politiche che si candidano a far parte del gruppo europeo 'capitanato' dal M5S dopo le prossime elezioni di Maggio.

"Non so se quell'endorsement sia stato un errore - dice all'Adnkronos la deputata Doriana Sarli - certamente non è stata una cosa di cui si è discusso, come al solito. Non ne abbiamo parlato: non è un tema che è stato condiviso. È una idea di Luigi, buona o cattiva non so giudicarla. Se ne avessimo parlato avremmo capito la strada giusta..."

"Credo che il movimento dei gilet gialli sia molto eterogeneo e molto lontano da quello che era il M5S delle origini", dice sempre all'Adnkronos la senatrice Elena Fattori. "Nessuna scelta - attacca la parlamentare - è più condivisa e questo ovviamente crea disagio. Se da un lato si proclama di voler esportare la democrazia diretta dall'altro non si sta granché rispettando neanche quella rappresentativa. Nessuna delle scelte, anche controverse, è stata effettuata con una qualche forma di confronto o consultazione né parlamentare né popolare".

Ma più che "il tentativo di agganciare il complesso mondo dei gilet gialli", a preoccupare Fattori è "il gruppo polacco di estrema destra". Il riferimento è a Kukiz'15, partito guidato dal cantante e attore Pawel Kukiz, il quale in passato si è dichiarato contrario all'aborto e all'adozione di bambini da parte di omosessuali. "Va bene che in Parlamento europeo bisogna per forza allearsi - osserva Fattori - ma abbiamo una preoccupante predilezione a dirigere il nostro pragmatismo verso l'estrema destra".

"Perché pragmaticamente non ci rivolgiamo a entrambe le parti visto che dovremmo essere 'oltre' la destra e la sinistra? Il sospetto è che tutto questo 'oltre' alla fine non siamo più, e considerando che veniamo da Dario Fo tutto questo è un po' inquietante", si sfoga la senatrice 'ribelle'.

Oggi Di Maio ha postato sui social una foto che lo ritrae insieme a Kukiz, al croato Ivan Sincic e alla finlandese Karolina Kahonen. "Sono leader di movimenti che nei loro Paesi sono alternativi a quelli tradizionali, sono nati da poco e sono giovani, ma hanno un consenso sempre maggiore. Sono le energie più fresche e belle dell'Europa. Su alcune cose non la pensiamo allo stesso modo, ma stiamo preparando un manifesto comune la cui stella polare sarà la democrazia diretta", ha scritto il capo politico M5S, presentando i nuovi partner che faranno parte del gruppo europeo di cui i 5 Stelle si candidano a diventare i capofila.

"Con le elezioni di Maggio porteremo il cambiamento anche tra i banchi di Strasburgo e Bruxelles" spiegano i deputati del MoVimento 5 Stelle in commissione Politiche UE a Montecitorio.

Il MoVimento 5 Stelle si sta muovendo per formare un’alleanza con tutte quelle forze politiche che condividono i principi di democrazia diretta, diritti sociali e taglio agli sprechi e ai privilegi.

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Il Movimento 5 stelle sta preparando un Manifesto di dieci punti che sarà firmato a Roma. "L’obiettivo è di creare una grande famiglia europea per la democrazia diretta" sottolinea il portavoce del MoVimento 5 Stelle e capogruppo in commissione Politiche Ue Filippo Scerra.

Trattative sono in corso con forze politiche polacche, croate, finlandesi e francesi. 

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