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Giovedì, 28 Marzo 2024
Politica

Insultato e minacciato nei commenti a un post di Salvini: giudice sotto scorta

Il magistrato ha assolto 26 giovani che avevano contestato Salvini durante un comizio nel 2015

Un giudice è finito sotto scorta, per decisione del Comitato per l'Ordine e la sicurezza pubblica di Lucca, dopo essere "stato fatto oggetto di pesanti insulti e gravi minacce" nei commenti a un post su Facebook del ministro dell'Interno Matteo Salvini. A rivelarlo è l'Anm Toscana, che ha espresso solidarietà al giudice, Gerardo Boragine. Il magistrato ha assolto 26 giovani processati dopo una manifestazione contro Salvini del 2015 perché accusati di adunata sediziosa. Boragine li aveva assolti perché "il fatto non sussiste". Una decisione che il ministro dell'Interno ha commentato con un post su Facebook: "Evidentemente aggredire e lanciare sassi per qualcuno non è reato. Evviva la 'giustizia' italiana. Io tiro dritto". Sotto al post una ridda di commenti contro il giudice Boragine e la "magistratura rossa", con insulti e minacce. 

Anm Toscana in una nota ha sottolineato che "le iniziative e le decisioni giudiziarie possono essere legittimamente criticate, con il rispetto del limite della continenza, che nel caso di specie indubbiamente è stato travalicato", ma devono essere respinti "con fermezza, in quanto lesivi dei valori di terzietà, autonomia e indipendenza propri dell'intera Magistratura, gli attacchi immotivati verso i singoli magistrati che svolgono il loro mandato soggetti soltanto alla legge, senza condizionamenti e pregiudizi ideologici".

“Piena solidarietà anche da parte del Partito democratico al giudice Boragine, fatto oggetto di gravissime minacce e di intimidazioni, tanto da far decidere agli organi l’assegnazione di una scorta”, sono state le parole di  Walter Verini, deputato e componente Pd in Commissione Giustizia della Camera, intervenuto sul caso. “Grave la responsabilità anche del ministro Salvini, che non ha fatto niente per sconfessare e far cessare il clima di odio e d’intimidazione nei confronti di un magistrato. Ci aspettiamo una sia pur tardiva presa di posizione del ministro della Giustizia Bonafede, che non può limitarsi a guardare”, continua.

"Do tutta la mia solidarietà a chi si sente minacciato", ma "ritengo mio diritto e di chiunque parlare pubblicamente senza dover schivare pietre che volano ad altezza d''uomo", è stata la replica di Matteo Salvini, a Firenze per un comitato per l'ordine e la sicurezza in prefettura. "Mi dissocio dalla violenza sempre e comunque. Fuori di qui - ha aggiunto,  riferendosi a un gruppo di antagonisti che manifestavano in piazza Duomo - c'era qualche buontempone che inneggiava a 'Salvini boia', sono tre disadattati come quelli che insultano nei post". 

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