Berlusconi: "Amato presidente della Repubblica dopo Napolitano"
A dare nuovo vigore alla candidatura di Amato è Berlusconi: "Il successore di Napolitano deve essere una persona che non sia di parte, che non venga da una parte sola"
Giuliano Amato nuovo Presidente della Repubblica da inizio 2015 dopo le dimissioni, ormai certe, di Giorgio Napolitano? Ora è molto più di un'ipotesi.
A dare nuovo vigore alla candidatura di Amato è Berlusconi. "Sono partigiano, nel senso 'di parte', e partigianamente penso che prima venga l'elezione del presidente della Repubblica e poi vengano le riforme". Silvio Berlusconi, in un colloquio in apertura di prima pagina del Corriere della Sera, chiede ora al premier di cambiare il timing, visto che Renzi ha secondo lui "modificato il patto in corso d'opera" e che "il Paese vive una situazione preoccupante".
Nell'intervista il leader di Forza Italia anticipa il suo benestare ad una figura come Giuliano Amato. Secondo l'ex premier, occorre "mettere subito in sicurezza la massima carica dello Stato", perciò serve "una scelta condivisa" per "garantire un minimo di equilibrio e - mi permetto di aggiungere - di credibilità istituzionale". Il profilo? Dovrà essere "una persona che non sia di parte, che non venga da una parte sola". No secco di Berlusconi a Prodi mentre "Amato invece rientra in quel profilo", dice. E Draghi? "Mi risulta che il presidente della Bce abbia fatto sapere di non essere disponibile".
Secondo Berlusconi, "Renzi deve dare garanzie sul percorso. E ritengo che lo farà. Poi però servirà la responsabilità di tutti", spiega il Cavaliere, che ha "ancora" fiducia nel leader del Pd: "Io parto sempre da un atteggiamento di fiducia nei confronti dei miei interlocutori. E non ho motivo di non applicare questo atteggiamento verso il presidente del Consiglio". E sui problemi interni al suo partito dice: "Abbiamo tutti dei problemi in casa. Leggo anche oggi sulle agenzie di stampa dichiarazioni da vecchia politica. Politica democristiana".
