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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Governo, tutti i dubbi sul premier: il curriculum di Conte diventa un caso

Ricco, anzi ricchissimo: il cv del premier indicato da M5s e Lega è pingue di esperienze lavorative e di studio eppure non mancano stranezze sul passato dell'avvocato civilista e insegnante di diritto. A New York non lo conoscono, però purtroppo col suo nome torna a galla il caso Stamina

Il Presidente della Repubblica sta valutando la proposta di Luigi Di Maio e Matteo Salvini di un governo guidato da Giuseppe Conte. I dubbi sarebbero legati alla sua autonomia politica e alla delicata situazione dei conti pubblici. Lo stesso premier designato dice al Corriere di aver chiesto garanzie: "Occorre un determinato grado di autonomia per guidare in modo serio un esecutivo".

Eppure il caso del giorno nato intorno alla figura del premier indicato da Lega e 5 stelle, nasce non tanto dalla presunta capacità di indipendenza e orientamento politico dell'esecutivo che Giuseppe Conte dovrebbe assicurare - da Costituzione - senza risultate un mero portavoce dei due partiti di maggioranza, quanto sulla natura delle affermazioni contenute nel suo curriculum.

"'Il nome di Giuseppe Conte non risulta negli archivi della New York University" parola della portavoce dell'ateneo americano. Ma le incongruenze relative al curriculum del prof. Conte non finiscono qua.

Come mette in evidenza il Post le stranezze sul passato dell'avvocato civilista e insegnante di diritto 54enne, vertono sulle sue esperienze lavorative e di studio come appaiono nel curriculum redatto dallo stesso Giuseppe Conte e disponibile sul sito dell’Associazione civilisti italiani così come sul sito della Camera dei Deputati in una diversa versione.

Il curriculum di Conte: i corsi alla New York University

Del ciclo di perfezionamento di studi giuridici vantati da Conte alla New York University, una portavoce della prestigiosa università ha riferito al New York Times di non avere trovato traccia: è tuttavia possibile che Conte abbia frequentato dei corsi da uno o due giorni organizzati dall’università e per i quali non vengono conservati documenti.

Cosa c'è scritto sul curriculum

Sul curriculum c’è scritto che "dall’anno 2008 all’anno 2012 ha soggiornato, ogni estate e per periodi non inferiori a un mese, presso la New York University, per perfezionare e aggiornare i suoi studi", una formulazione che sembra in contraddizione con quanto dichiarato dalla New York University.

Cosa dice il Movimento 5 stelle

"Nel suo curriculum Giuseppe Conte ha scritto con chiarezza che alla New York University ha perfezionato e aggiornato i suoi studi. Non ha mai citato corsi o master frequentati presso quella Università. Quindi la stampa internazionale e quella italiana si stanno scatenando su presunti titoli che Conte non ha mai vantato!". Lo comunica in una nota l'Ufficio Comunicazione del MoVimento 5 Stelle.

"Conte, come ogni studioso, ha soggiornato all'estero per studiare, arricchire le sue conoscenze, perfezionare il suo inglese giuridico. Per un professore del suo livello sarebbe stato strano il contrario. Lo ha fatto e lo ha giustamente scritto nel curriculum, ma paradossalmente questo ora non va bene e diventa addirittura una colpa. È l'ennesima conferma che hanno davvero tanta paura di questo governo del cambiamento".

Le email con il prof di New York

C'è uno scambio di mail, in possesso dell'agenzia Adnkronos, che proverebbe gli studi del professor Giuseppe Conte alla New York University. La corrispondenza risale all'agosto 2014 quando Conte interagì con Mark Geistfeld, autorevole studioso della responsabilità civile della NYU School of Law. E proprio da questo scambio è nato l'inserimento del docente statunitense nel comitato scientifico della storica rivista 'Giustizia civile', edita da Giuffrè, di cui Conte è direttore. Dalle ricerche effettuate in quell'anno è scaturito un volume che Conte starebbe ultimando sulla responsabilità civile, un testo che opera un serrato confronto con i sistemi di common law.

Nella prima mail spedita da Conte a Geistfeld, rigorosamente in lingua inglese, conferma la volontà - espressa nei mesi precedenti al diretto interessato- di inserire il collega della NYU nella rivista in questione e chiede un incontro per consegnargli una copia del fascicolo.

Intanto su Twitter un docente di Oslo, Mads Andenas, studioso di diritto contrattuale europeo già direttore del londinese British Institute of International and Comparative Law, difende a spada tratta il curricula del collega italiano in corsa per Palazzo Chigi. "I professori studiano in biblioteca per tali soggiorni durante le vacanze estive, e non sono 'staff' o 'students'", scrive infatti Andenas commentando il pezzo del Nyt che tanta rilevanza sta avendo in Italia.

Conte, scrive ancora il docente di Oslo, "ha spiegato di aver soggiornato presso scuole di giurisprudenza di lingua inglese in estate per migliorare il suo inglese e la sua preparazione. Altri professori di giurisprudenza lo fanno e molti altri dovrebbero farlo. Il professor Conte fa parte dell'Editorial Board of European Business Law Review".

Il curriculum di Conte: i corsi di diritto all'istituto di tedesco

Nel curriculum Conte dice di aver "perfezionato" i suoi studi di Diritto anche a Yale (1992), alla Duquesne University di Pittsburgh (1992), alla Sorbona di Parigi (2000) e al Girton College dell’Università di Cambridge (2001). Il curriculum professionale indica anche un periodo di perfezionamento degli studi di Diritto all’International Kultur Institut di Vienna, che pero è una scuola di tedesco. Nel secondo curriculum pubblicato sul sito della Camera il periodo di studi a Vienna non è indicato come un periodo di “perfezionamento” degli studi di diritto, ma più genericamente come un soggiorno studio di tre mesi presso l’International Kultur Institut.

Il curriculum di Conte: l'organo europeo che non c'è

Nel suo curriculum disponibile sul sito della Camera Conte scrive di essere stato "designato" a far parte del Social Justice Group istituito presso l’Unione Europea. L’Unione Europea però non ha nessun organo che si chiama in questo modo.

Come rileva sempre il Post nei primi anni Duemila era invece attivo un collettivo di professori di varie università europee chiamato “Social Justice in European Private Law” e definito con quel nome, che aveva pubblicato un Manifesto nel 2004.

Martijn Hesselink, capo dei professori che ha coordinato la stesura del documento, ha detto al Post che Conte "non è stato membro del Social Justice Group che ha scritto, firmato e pubblicato il manifesto". Hesselink contesta anche la formula "designato" con cui Conte ha presentato la sua presunta collaborazione: "Il collettivo si è auto-costituito, nessuno è stato designato a farne parte". Da un libro universitario pubblicato nel 2009 sembra che Conte si sia limitato a firmare il manifesto un anno dopo la sua pubblicazione, assieme a una ventina di altri esperti.

Il curriculum di Conte: il caso Stamina e il sostegno alla libertà di cura

Se il professor Giuseppe Conte, è sconosciuto nel campo della politica non lo è alla cronaca: fu Giuseppe Conte l'avvocato che difese il diritto della piccola Sofia, affetta da leucodistrofia metacromatica, a curarsi con il metodo Stamina, il purtroppo famoso metodo di Davide Vannoni che fu poi riconosciuto come truffa e vietato dai tribunali.

Allora - era il 2013 - Conte faceva il suo mestiere di privato avvocato e, incaricato dalla famiglia di Sofia, difese la tesi secondo la quale era nel diritto di Sofia di essere curata con Stamina, anche quando ormai era ben chiaro che la cura non potesse funzionare. Sulla questione era intervenuto il Ministero della Sanità che aveva bloccato le “infusioni”.

Cosa dice il papà di Sofia su Conte

"Giuseppe Conte non chiese alcun compenso professionale, fece tutto pro bono per aiutare la nostra famiglia - spiega Guido De Barros, papà della piccola Sofia, parlando all'Adnkronos Salute - la sua vicinanza alla nostra causa fu di natura solidaristica: si vuole far coincidere il suo rapporto con la nostra famiglia ad un appoggio a Stamina, ma è tutto un grande fraintendimento".

"Il professor Conte lo avevamo conosciuto all'indomani del ricorso al tribunale di Firenze, che non andò bene, attraverso amicizie comuni. Il suo intento è stato quello di fare in modo che Sofia riuscisse a ottenere quello che le era stato negato: ricordo che mia figlia, che è venuta a mancare a dicembre, era affetta da una malattia senza speranza di cura". De Barros precisa anche che Conte "non è fra i firmatari del comitato Voa Voa", che comunque "ha come intento quello di aiutare famiglie come la nostra e in nessuna parte sostiene il metodo Stamina".

Come mette in evidenza Next quotidiano sul campo dell'anti-scienza il Movimento 5 stelle difese il metodo Stamina e uno dei maggiori sponsor di Conte, l'avvocato fiorentino e parlamentare M5s Alfonso Bonafede è stato uno dei consulenti legali di AMEV di Firenze, l’associazione per malati emotrasfusi e vaccinati presieduta dall’Avvocato Marcello Stanca, uno dei più acerrimi nemici della legge Lorenzin e organizzatore di numerose manifestazioni di genitori "free-vax".

Quando venne stabilito che Sofia non avrebbe potuto continuare a curarsi con il metodo Stamina Conte ribadiva il concetto: "È impensabile che a Sofia sia nuovamente sottratta la speranza, alimentata in seguito alla prima infusione, di una migliore qualità della vita".

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