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Martedì, 23 Aprile 2024
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Conte è il terzo premier in due anni ad Amatrice: "Ma non farò promesse"

Il presidente del Consiglio in visita nei centri più colpiti dal terremoto del 24 agosto 2016. "Nessuna promessa mirabolante", dice, ma un "gesto di solidarietà" per evitare che le persone sentano "un senso di solitudine e abbandono"

E tre. Giuseppe Conte è il terzo premier in visita ad Amatrice dopo il sisma del 24 agosto 2016. Da quel maledetto giorno sono passati due anni e la ricostruzione non è stata ancora completata. "Sono qui per esprimere solidarietà, sono qui per evitare che queste persone sentano un senso di soliltudine e di abbandono", ha detto il presidente del Consiglio che, in maniche di camicia, ha prima visitato il cuore del centro storico del comune del reatino, dove restano solo gli "scheletri" della Chiesa di Sant'Agostino e di due case a due passi da quello che era l'hotel Roma, e poi si è spostato al parco comunale, dove ha deposto un cuscino di fiori ai piedi della lapide commemorativa delle vittime del terremoto. 

"Oggi vi deluderò: non ho dichiarazioni altisonanti né promesse mirabolanti. Non sono qui per parlare d'altro, ma per evitare che le persone si sentano abbandonate", ha detto Conte ai giornalisti durante la visita.

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Rispondendo a chi gli chiedeva che impressione abbia avuto della cittadina piegata dalla furia del terremoto, Conte ha detto: "E' una distruzione totale, ma io non sono venuto qui per dire 'gli altri hanno fatto male'". "Io ho appena iniziato - ha aggiunto poi il presidente del Consiglio - non farò promesse, sono venuto qui per un gesto di solidarietà, ma non dirò mai 'io sono quello bravo, gli altri no'. Intanto abbiamo fatto una riunione per comprendere lo stato dell'arte".

"Una prima serie di problemi è già stata messa a fuoco - ha detto - c'è un decreto, se riusciamo a chiudere in tempi brevi e una base per partire. Dosare le priorità non sarà facile". Poi ha chiesto ai cronisti di allontanarsi: "Lasciateci parlare, ho massimo rispetto per il vostro lavoro, ma se siete qui è diverso, non è la stessa cosa e dobbiamo parlare liberamente". La sua richiesta ai cronisti è stata accolta dagli applausi dei presenti. Qualcuno, tra i commercianti, ha ammesso: "E' la prima volta che riusciamo a parlare con qualcuno per davvero. Persino col sindaco è complicato".

Il premier ha anche incontrato gli amministratori locali. Alcuni cittadini gli hanno donato il libro fotografico 'Amatrice, il libro della sua terra', realizzato dall'associazione Laga insieme. 

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