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Sabato, 20 Aprile 2024
Politica

Crisi di governo, il tempo è finito: intesa M5s-Pd o si va al voto

Dopo l'ultimo giro di consultazioni Mattarella prenderà la sua decisione, intanto prosegue serrata la trattativa tra pentastellati e dem. Sciolti alcuni “nodi”: Zingaretti non farà parte della squadra e Di Maio non sarà vicepremier

Ormai ci siamo. La crisi di governo aperta in estate da Matteo Salvini, che ha staccato la spina dell'esecutivo Lega-M5s, sta vivendo le sue ultime ore. Il tempo dato la scorsa settimana dal presidente della Repubblica sta per scadere: quando la delegazione pentastellata lascerà il Quirinale dopo l'ultima riunione prevista per le 19 di mercoledì 28 agosto, Mattarella prenderà la sua decisione, 

Se le forze politiche, in primis Cinquestelle e Pd, avranno dimostrato che esiste un accordo politico "su un programma per governare il Paese" e formulato un'ipotesi per la premiership, il Capo dello Stato chiamerà la personalità indicata e nella stessa serata di domani o al più tardi giovedì mattina gli conferirà l'incarico per formare il nuovo governo. Altrimenti, con la stessa tempistica, convocherà un nome terzo chiamato a guidare un esecutivo di garanzia per gestire il voto anticipato.

Nuovo governo o si va al voto

Il tempo per le "decisioni sollecite" che Mattarella aveva chiesto giovedì scorso infatti ormai sta scadendo, visto che un eventuale orizzonte elettorale vedrebbe il 10 novembre come prima data utile per le urne, una scadenza che comunque aprirebbe una vera e propria corsa contro il tempo per approvare la legge di Bilancio entro l'anno ed evitare l'esercizio provvisorio.

In questo scenario, ancora incerto, il Capo dello Stato si attende indicazioni chiare dai partiti. Se ci sarà accordo sulla cornice programmatica e sul nome del presidente del Consiglio, Mattarella conferirà l'incarico pieno, lasciando al prescelto il tempo necessario, probabilmente alcuni giorni, per definire programma e lista dei ministri.

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Un elenco che naturalmente il premier incaricato, quando tornerà al Quirinale per sciogliere la riserva, sottoporrà al Capo dello Stato, che a norma dell'articolo 92 della Costituzione nomina i ministri su proposta del presidente del Consiglio. E su alcuni ruoli chiave e più delicati del governo è presumibile che Mattarella si riserverà l'ultima parola.

Governo M5s-Pd: la trattativa prosegue

Nel frattempo è andata avanti, non senza intoppi, la trattativa tra Movimento 5 Stelle e Partito Democratico per formare un nuovo governo. A Montecitorio ha avuto luogo una tra le delegazioni delle due forze politiche per discutere dei punti chiave del programma. 

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Per i dem hanno partecipato i capigruppo Andrea Marcucci e Graziano Delrio, la vicesegretaria Paola De Micheli e il coordinatore della segreteria Andrea Martella. Per i 5 stelle i capigruppo Francesco D'Uva e Stefano Patuanelli, con i vice Francesco Silvestri e Gialuca Perilli. Andrea Marcucci, capogruppo Pd al Senato arrivando a Montecitorio per l'incontro con la delegazione M5S, ha detto: "Mi sento di poter confermare che Zingaretti non farà parte della squadra di governo". E aggiunge: "Lo schema con Di Maio vicepremier? Non è possibile". La direzione nazionale del Pd, comunicano fonti Dem, si svolgerà domani a partire dalle ore 10 presso l'auletta dei gruppi parlamentari di Montecitorio.

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Crisi di governo, secondo giro di consultazioni

Nel secondo giro di consultazioni è durato circa 20 minuti l'incontro tra il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e quello del Senato Elisabetta Casellati. Al termine la seconda carica dello Stato non ha rilasciato dichiarazioni. E' stata la volta poi del presidente della Camera, Roberto Fico e, infine, dei Gruppi Misti di Senato e di Camera. In serata Mattarella ha sentito telefonicamente il Presidente emerito della Repubblica, Giorgio Napolitano, sempre nell'ambito delle consultazioni per la soluzione della crisi di governo.

Mercoledì 28 agosto si ricomincia alle 10 con il Gruppo delle Autonomie del Senato; quindi alle 10:30 il Gruppo Leu della Camera, alle 11 Fratelli d'Italia, alle 16 il Pd, alle 17 Forza Italia, alle 18 la Lega, alle 19 il M5S e poi come ha spiegato agli interlocutori, incontrati oggi, il presidente della Repubblica Mattarella prenderà le sue decisioni.

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