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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Politica

Conte-Salvini-Di Maio, i primi 100 giorni di (non) cambiamento

Tante promesse e pochi fatti: il primo trimestre del governo Lega-M5s si è concluso con pochi provvedimenti concreti. Ma tra legge di Bilancio, sicurezza e migranti, il futuro è ricco di carne al fuoco

Dal giuramento avvenuto lo scorso 1 giugno sono passati i primi 100 giorni dell'esecutivo Lega-M5s guidato dal premier Giuseppe Conte. Ma il 'governo del cambiamento', arrivato alla sua composizione grazie al contratto stipulato da Salvini e Di Maio, in questi primi tre mesi ha cambiato ben poco: l'unico provvedimento degno di nota è infatti il Decreto Dignità voluto dal leader del Movimento 5 stelle, attuale ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico. 

Ma l'assenza (o quasi) di grosse innovazioni potrebbe anche essere vista come un cambio di tendenza, considerando che in passato, i primi 100 giorni dei precedenti esecutivi erano sempre stati contraddistinti da provvedimenti-simbolo, realizzati in fretta e furia per non smentire le promesse elettorali. Da questo punto di vista il governo Conte si è comportato in modo differente. Come riporta il rapporto dell'Osservatorio civico 'Open Polis', sono poche le proposte politiche arrivate in Parlamento in questo primo stralcio di legislatura.

Un po' di numeri 

 "Una volta partito - si legge - l'attuale esecutivo non ha avuto la stessa forza propositiva dei governi precedenti". Tra i provvedimenti presentati dal governo, "oltre a 4 decreti già convertiti in legge, il Parlamento ha anche discusso l'annuale Milleproroghe, con un primo via libera da parte di Palazzo Madama".

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Tra questi 5 provvedimenti approvati al Senato, inoltre, "solamente 2 hanno ottenuto più̀ di 161 voti favorevoli (soglia abituale di maggioranza): il decreto per il riordino delle competenze nei ministeri e quello per la cessione di unità̀ navali alla Libia. Gli altri tre (Milleproroghe, il Decreto Dignità̀ e quello per il Tribunale di Bari) sono stati approvati con meno voti di quelli abitualmente necessari per ottenere il via libera dell’aula".

I primi 100 giorni

Per quanto riguarda invece "i disegni di legge deliberati dal Consiglio dei ministri - ricorda ancora 'Open Polis' - sono stati 11, di cui 8 per la ratifica di trattati internazionali. Gli altri 3 sono il rendiconto generale dello Stato per il 2017, l’assestamento di bilancio (entrambi provvedimenti standard e annuali) e una proposta di legge del ministro Grillo in materia di sicurezza per le professioni sanitarie. Su 11 disegni di legge quindi, solamente uno è̀ il frutto di una reale proposta di governo".

Discorso analogo per i decreti legge. "Tre di essi rispondono a esigenze imminenti ed eccezionali (l’emergenza del Tribunale di Bari, la cessione delle unità̀ navali alla Libia, il riordino dei ministeri); un quarto, il Milleproroghe, è̀ una legge annuale che viene fatta da ogni governo per prorogare i termini di disposizioni legislative passate. Di fatto, solamente il Decreto Dignità̀ risulta essere una vera proposta politica di governo" si legge ancora nel report dell'Osservatorio.

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A decreti e disegni di legge vanno poi aggiunti i decreti legislativi. "Diciassette quelli deliberati: 9 hanno attuato direttive o regolamenti europei, 5 hanno integrato o corretto decreti legislativi passati (4 risalenti al governo Gentiloni e uno al governo Renzi), mentre 3 hanno contribuito all'attuazione di leggi approvate da precedenti esecutivi".

Cosa succederà?

Alla luce di questi dati, il primo trimestre del governo Conte-Di Maio-Salvini, mostra un esecutivo in costante 'work in progress', ancora in fase di stallo, sia dal punto di vista legislativo e che sul capitolo nomine, un tema che fino ad oggi ha incontrato non pochi incidenti di percorso in Parlamento.

Ma con l'imminente necessità di discutere la nuova legge di Bilancio, Lega e 5 stelle dovranno per forza di cose cambiare le carte in tavola, portando a realizzazione i loro cavalli di battaglia elettorali: reddito di cittadinanza, flat tax e pensioni. Il tutto senza dimenticare i tagli alle pensioni d'oro e i decreti su immigrazione, sicurezza e anti-corruzione. Il cambiamento è sempre un processo che richiede tempo, ma l'Italia non può certo permettersi di attendere all'infinito.

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