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Giovedì, 28 Marzo 2024
Politica

Governo Cottarelli, tutto rinviato ma cresce la pressione per il voto a Luglio

Il premier incaricato Carlo Cottarelli chiede al Quirinale più tempo per approfondire la lista dei ministri. Ma nei palazzi si ventila l'ipotesi del ritorno immediato alle urne

Giallo al Quirinale. Carlo Cottarelli, il premier incaricato per formare un nuovo Governo dal Presidente della Repubblica ha lasciato il Colle dopo il colloquio con Sergio Mattarella senza rilasciare dichiarazioni e senza sciogliere la riserva.

Come da prassi Cottarelli era atteso al Senato ma è rientrato nella sala dei busti alla Camera dove è stato allestito il suo studio. Stando a quanto si apprende Cottarelli tornerà al Quirinale domattina.

Cottarelli senza fiducia: stallo senza precedenti

"Il premier incaricato Carlo Cottarelli ha avvisato il Capo dello Stato dello stato della situazione i due si rivedranno domattina". Lo riferisce Giovanni Grasso, relazioni con la stampa del Quirinale. Nulla di fatto quindi per la formazione del nuovo governo dopo il colloquio tra Carlo Cottarelli e il capo dello Stato Sergio Mattarella.

Il problema per il premier incaricato è quello di formare una squadra di un Governo che nascerebbe senza avere possibilità di ottenere la fiducia. Nascerebbe da questo l'ulteriore momento di stallo mentre oggi si attendeva che Cottarelli sciogliesse la riserva presentando una lista dei ministri. 

Fonti del Quirinale precisano che Carlo Cottarelli ha semplicemente bisogno di più tempo per approfondire alcuni nodi legati alla lista dei ministri per la formazione del governo. Nessuno ha parlato di rinuncia.

''Stiamo approfondendo alcune questioni sulla lista dei ministri''. Lo afferma all'Adnkronos il premier incaricato Carlo Cottarelli.

Secondo alcune indiscrezioni, Cottarelli potrebbe tornare al Colle domani, ma per rimettere il mandato. Si andrebbe dunque verso un ritorno anticipato alle urne, forse anche a fine luglio.

Vivere con lo spread a 300, cosa cambia per gli italiani

Si tratta ovviamente di indiscrezioni che per ora non hanno conferme ufficiali ma che alimentano le tensioni sui mercati. Lo Spread tra Btp e Bund ha toccato oggi il 300 punti base.

Cottarelli a un passo dal rimettere il mandato?

Carlo Cottarelli sarebbe a un passo dal rimettere il mandato. Lo si apprende - scrive Adnkronos - da fonti parlamentari, che spiegano che a questo punto si andrebbe al voto a fine luglio, probabilmente il 29.

La richiesta di votare già il 29 luglio è stata avanzata da Lega, M5s, Pd e Forza Italia: una richiesta quasi unanime dei partiti che potrebbe aver convinto il Presidente della Repubblica a sciogliere subito le Camere. Se così fosse (ma lo ripetiamo, si tratta per ora di semplici ipotesi) sarà il governo Gentiloni a traghettare il Paese alle urne.

Di Maio: "Voto a luglio? Va bene"

"Voto a luglio? Per me va bene, bisogna votare il prima possibile". Così Luigi Di Maio, parlando con i giornalisti prima di lasciare la Camera. Ad ogni modo, sottolinea il capo politico grillino, "decide il Presidente della Repubblica". A chi gli chiede se non sia più responsabile aspettare ottobre per risolvere la questione Iva, Di Maio replica: "Era più responsabile far nascere un governo".

Il Pd chiede lo scioglimento delle Camere

"Noi chiediamo immediatamente lo scioglimento delle Camere per andare a elezioni. Noi si' chiediamo le elezioni, noi si' chiediamo la verifica. Se invece si chiede di cominciare a lavorare e' evidente che da parte vostra non c'e' la verita' di andare a elezioni", dice il capogruppo Pd al Senato Andrea Marcucci a proposito della richiesta di M5s e Lega di far partire le commissioni.

Centinaio (Lega): "Pronti a votare domani"

"Siamo pronti a votare domani, diventerete come i panda, sempre di meno. Vi manderemo a casa". Lo ha detto il presidente dei senatori della Lega Gianmarco Centinaio in aula al Senato, replicando al capogruppo dem Andrea Marcucci che si era detto pronto a votare subito.

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