rotate-mobile
Martedì, 23 Aprile 2024
Politica

Governo, Lega e M5s danno la parola "alla base": ma ora il voto stuzzica Salvini

Senza accordo sul premier, il Carroccio non teme le urne perché i sondaggi lo premiano oltre le più rosee aspettative di Salvini. Intanto Lega e M5s consultano cittadini e iscritti

Chiedono altro tempo Lega e Movimento 5 stelle: il Quirinale lo concede, anche se la formazione di un governo non è dietro l'angolo. Ma ora devono essere Di Maio e Salvini ad andare fino in fondo, anche se il mancato - forse impossibile - accordo sul nome del premier potrebbe ormai far saltare tutto. Meglio un governo politico, questo è il ragionamento che si fa sul Colle più alto, che un esecutivo del presidente e qualche giorno in più per arrivare a vararlo non può rappresentare un problema.

Salvini-Di Maio, il nuovo governo appeso a un filo

Del resto il sentiero già indicato dal capo dello Stato negli ultimi giorni ha argini perentori: da un lato il mantenimento degli impegni europei con particolare riferimento al debito e ai conti pubblici, dall'altro il fatto che premier e ministri devono passare dal vaglio, non 'notarile', del Quirinale.

Tempi supplementari

Probabilmente questa ennesima concessione di tempi supplementari occuperà tutta la settimana perchè se sul contratto per il "governo del cambiamento" la trattativa è piuttosto avanti - anche se su alcune materie come immigrazione, infrastrutture, sicurezza e giustizia restano distanze - sui nomi la partita è tutta da giocare. Dopo giorni in cui la via maestra sembrava quella del "premier terzo", con un florilegio di nomi comparsi sui giornali e subito bruciati (da Massolo a Sapelli, tanto per citarne due), ieri si è tornati a riflettere sull'ipotesi di un premier politico. Qui ad essere sempre in campo è il nome Di Maio, mentre per la Lega c'è chiaramente Salvini ma anche, con quotazioni mai scese a sentire i rumors, Giancarlo Giorgetti che agli occhi di molti ha esperienza, storia e profilo per approdare a Palazzo Chigi, essere 'digerito' dai Cinquestelle e superare il test del Quirinale.

Di Maio, fine delle ambizioni da premier: Salvini ribadisce il suo veto

Parola agli iscritti su Rousseau e nei gazebo

In ogni caso se i nodi non si dovessero sciogliere, però, tutto può sempre saltare con un ritorno alle urne. A ricordarlo ci pensa Matteo Salvini che, al termine del colloquio al Quirinale, usa toni molto diversi da quelli adottati da Di Maio che invece è "soddisfatto" di aver "portato a casa" molti punti del programma e anche di aver ottenuto una ulteriore dazione di tempo. Che servirà anche per la consultazione on line degli iscritti del Movimento cinque stelle sulla bontà del contratto di governo mentre la Lega ricorrerà, sabato e domenica prossima, a un referendum ai gazebo (tutti i cittadini potranno dire la loro, ma ovviamente "l'invito" è rivolto più che altro al popolo del Carroccio). Tra i punti principali del contratto di governo che sarà sottoposta al voto nei gazebo della Lega, l`abolizione della legge Fornero, nuove regole per l`immigrazione, legittima difesa, Flat tax, riformulazione dei trattati europei.

Il punto è che senza un premier che "stia bene" ai due contendenti, tutti i discorsi sui programmi hanno un valore relativo.

Perché la Lega non teme le urne

Il messaggio di Salvini ai naviganti è chiaro: il Carroccio non ha paura delle urne, anzi. Se si dovessero guardare "i sondaggi e la convenienza" la Lega andrebbe dritta al voto intenzionata ad aumentare i suoi consensi, ma detto questo "farò di tutto" per dare "un governo serio" al Paese. Altra condizione: mano libera sull'immigrazione "se la Lega va al governo". Non poco, vista la distanza di posizioni con i Cinquestelle.

Governo Lega 5 stelle, risiko Parlamento: in Senato maggioranza a rischio

La Lega non teme le urne perché i sondaggi la continuano a premiare oltre le più rosee aspettative dello stesso Salvini. Secondo Swg nelle intenzioni di voto degli italiani cresce ancora la Lega  (al 25,5%, un balzo enorme rispetto al voto del 4 marzo), flette leggermente invece il M5s. Stabile il Pd. "E' più vicino un accordo per il voto" scherzava ieri il capogruppo della Lega alla Camera Giancarlo Giorgetti davanti a chi gli chiedeva se dopo le posizioni espresse da Di Maio e Salvini al termine dopo i colloqui con il presidente Mattarella,fosse più vicino un accordo tra le due forze politiche oppure una rottura.

Il nuovo sondaggio SWG per la7:

sondaggio-3

Forza Italia mette in guardia Salvini

 "Dopo le consultazioni odierne del presidente Mattarella siamo preoccupati e scettici. Tra Lega e Movimento 5 Stelle regna ancora molta confusione, le distanze restano ben visibili e al momento non si intravede la luce in fondo al tunnel. Berlusconi, con il suo gesto di responsabilità, ha tolto ogni alibi per la formazione del governo, ma oggi emergono con grande rilevanza le difficoltà a dialogare con un Movimento come quello guidato da Di Maio: inaffidabile e incompetente. Avevamo messo in guardia l`amico Salvini. Speriamo, nonostante tutto, che riesca a far valere la voce del centrodestra e i nostri programmi". Lo scrive su Facebook Mariastella Gelmini, capogruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati.

Contratto per il governo del cambiamento: la bozza dell'accordo

Casini: "Mattarella impeccabile"

 "Il Quirinale avrebbe tradito la Costituzione se avesse dato l`incarico a Salvini, visto che il centrodestra è distante dall`avere la maggioranza in parlamento. Mattarella è stato impeccabile". Lo ha detto Pier Ferdinando Casini durante la registrazione di Roma Incontra. "Se 5 Stelle e Lega fossero stati tenuti fuori sarebbe stato un problema -spiega - perché la gente si sarebbe domandata il valore del loro voto. Ma ora non si può accusare la politica di autoreferenzialità e invece Salvini e Di Maio devono assumersi le loro responsabilità".

Verso il governo Lega-Movimento 5 stelle (Ansa)

"Rischio che salti tutto c'è"

"Il rischio che fallisca la trattativa Lega-M5s c`è perché ieri avevano promesso a Mattarella che avrebbero dato il nome del premier, punto di partenza per la formazione del governo, e poi non sono stati in grado di farlo". Guido Crosetto, coordinatore nazionale di Fratelli d'Italia, ai microfoni di `6 su Radio 1` commenta il mancato accordo tra Lega e M5s sul nome del futuro capo di governo.

"Ha colpito tutti, non solo Mattarella - prosegue Crosetto - vuol dire che esistono delle difficoltà, difficoltà che avevamo evidenziato a Salvini già da tempo. Il fatto che lui sia rimasto solo, fa dire al Movimento 5 Stelle che sono il doppio quindi sta a loro indicare il premier. Il tema principale, quello su cui si sono impantanati, è definire il nome del premier. Forse lo avevano definito, penso che Sapelli era stato la persona individuata, ma poi si è mosso troppo e si è bruciato da solo. È importante la figura del premier perché dà anima alla coalizione". "Non si può pensare di trovare un burattino asettico e chiedergli di guidare il governo - ha aggiunto -. Chiunque porterebbe le sue idee come è successo ieri con Sapelli che come prima cosa ha chiamato la persona di cui si fidava all`Economia ed è quello che probabilmente lo ha bloccato perché non se l`aspettavano come mossa né Di Maio, né Salvini".

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Governo, Lega e M5s danno la parola "alla base": ma ora il voto stuzzica Salvini

Today è in caricamento