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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica

Governo, Giuseppe Conte a lungo in bilico: poi Mattarella lo convoca al Quirinale

Salvini: "O si parte o si torna al voto". Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha convocato Conte al Quirinale alle 17.30. La comunicazione arriva dopo ore convulse

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha convocato Conte al Quirinale alle 17.30. La comunicazione arriva all'ora di pranzo, a sorpresa, quando nessuno scommetteva più su un incarico a breve per il candidato premier proposto da Lega e M5s. "Può saltare" diceva il deputato del M5s Emilio Carelli.

Governo, ultime notizie

Nel corso della mattinata i leader del Movimento 5 stelle, Luigi Di Maio, e della Lega, Matteo Salvini, su espressa domanda della presidenza della Repubblica, hanno confermato la proposta di conferimento dell'incarico per la formazione del governo al professor Giuseppe Conte. È quanto filtra dagli ambienti del Quirinale.

M5s: "Conte può saltare". "No, avrà l'incarico"

Luigi Di Maio conferma apertamente a metà mattina che Conte "resta il candidato premier di Lega e M5s". 

"Giuseppe Conte? Non escludo che possa saltare" dice invece Emilio Carelli, deputato del Movimento 5 stelle ed ex direttore di Skytg24, ad Agorà, su Raitre. La candidatura del professore è a rischio "perché non sappiamo cosa succederà oggi". 

Savona all'Economia? Il ministero chiave preoccupa Mattarella e l'Europa

C'era confusione all'interno dello stesso M5s, perché Danilo Toninelli, capogruppo del M5s al Senato, ai microfoni di '6 su Radio 1', dice cose diverse: "Conte resta il nostro candidato e quello della Lega" per palazzo Chigi.

"Il presidente Mattarella ha incontrato ieri la seconda e la terza carica dello Stato per completare il suo percorso istituzionale. Sono convinto che oggi verrà dato l'incarico e finalmente tra pochi giorni potrà partire questo governo che sarà un governo politico".

Anche la Lega fa quadrato intorno a Conte: “Il nome resterà questo. Se dovesse cambiare si dovrebbe rivedere un po’ tutto l’equilibrio della squadra di governo e il problema sarebbe molto serio. La Lega ha dovuto rinunciare a molto. Si è stabilito un nome in comune che non poteva essere quello dei due leader. Salvini, per tentare di dare un governo al paese ha rinunciato a fare il leader della coalizione di centrodestra con la quale ha preso più voti rispetto a M5S Siamo partiti da una situazione molto diversa”. Così Lorenzo Fontana, vicepresidente della Camera e vicesegretario della Lega, su Radio1.

Mattarella, il suo era un silenzio assordante

Il silenzio di Mattarella stava diventando assordante. Il capo dello Stato da giorni non interveniva sulla vicenda, se non indirettamente (ma non troppo) citando Luigi Einaudi e ribadendo, attraverso le sue parole, i poteri del presidente della Repubblica e il non essere un semplice notaio delle decisioni prese dai partiti Nessuna parola sulla vicenda del curriculum vitae di Conte né sull'acceso sentimento anti euro dell'ex ministro (indicato come uno dei prossimi ministri del governo giallo-verde) Paolo Savona. Ma l'aria che si respira è quella di estrema cautela. Anche per la giornata di mercoledì non sono attese svolte.

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Lega e Movimento 5 stelle

Nonostante le polemiche sul suo curriculum, sia la Lega che i 5 stelle per ora non arretrano sulla figura indicata al capo dello Stato come presidente del Consiglio. Fonti del Carroccio, dopo l'incontro tra i due leader, assicurano: "Per noi non è cambiato nulla". E dai pentastellati la difesa del professore di diritto privato arriva via blog e dalla bocca della capogruppo alla Camera, Giulia Grillo. La Lega conferma anche che il nome per il ministero dell'Economia resta quello di Paolo Savona. "Tutte le obiezioni su Savona le abbiamo apprese dai giornalisti. Con Mattarella non ne abbiamo parlato e non abbiamo avuto parere negativo. Mattarella legge i giornali, con lui abbiamo parlato di tutto e non è stato toccato il nome di Savona. Il capo dello Stato non ci ha detto 'No, non è gradito, ripensateci'. Se ce lo dirà in un secondo momento ne prenderemo atto. Savona è il nome messo sul tavolo", ha spiegato Gian Marco Centinaio, capogruppo del Carroccio al Senato.

Salvini: "O si parte o si torna al voto"

"O si parte e si cambia, o allora si torna a votare e vi chiediamo la maggioranza per governare da soli. Stiamo facendo esercizio di yoga per far partire il governo, ma se qualcuno dice non si fa, non si può, non potete, non sapete, allora ditelo". Così il segretario della Lega Matteo Salvini, in una diretta su Facebook ieri sera. "Noi abbiamo fatto tutto il lavoro e gli sforzi possibili, siamo pronti. Non c'è tempo da perdere: o si cambia l'Italia o si vota".

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"Noi siamo pronti, altro tempo da perdere non c'è. Se c'è qualcuno in Italia o all'estero che vuole fermare questa marcia, lo dica. Non siamo fatti per perdere tempo. Abbiamo fatto tutto il lavoro possibile e immaginabile, di ascolto, compromesso, costruzione, e a questo punto siamo pronti. O si parte o ce lo si dica subito", ha aggiunto Salvini.

Boldrini: "Cantonata"

"A chi ha votato il M5s pensando di poterci ritrovare istanze del progressismo diciamoglielo: avete preso una cantonata! Il #contrattodigoverno è un programma di estrema destra" dice Laura Boldrini, deputata di Leu.

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 "Sarà il presidente della Repubblica a dire a chi andrà conferito l'incarico. A tutti è chiara la farraginosità con cui si è costruita questa alleanza. Ciò dimostra la debolezza di impianto programmatico dell'alleanza. Le cose scritte nel programma del M5s sono del tutto contraddittorie con quelle scritte in quello della Lega. Hanno cercato delle mediazioni improvvisate e poco credibili. Questa fragilità si è dimostrata nella scelta del candidato Presidente del Consiglio, che non è un uomo politico: è un tecnico. Dopo aver tuonato per mesi e mesi contro il 'governo dei tecnici' siamo di fronte ad un governo che si affida ai tecnici" fa sapere Piero Fassino (Pd) a Radio Radicale.

Di Battista: "Pd nemico del popolo"

 "Mai nella storia repubblicana un governo - tra l'altro non ancora nato - aveva già ricevuto così tante critiche. Che ad avanzarle sia la stampa mi sta anche bene, ma che a parlar di coperture finanziarie siano quei deputati del Pd che negli ultimi 5 anni hanno trovato denari per vitalizi, guerre di invasione mascherate da missioni di pace, progetti fallimentari come il TAV, mancette e bonus vari per tentare di comprarsi il consenso e ingenti regalie alle 'banchette degli amici', è davvero ridicolo". Lo scrive Alessandro Di Battista su Facebook.

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"Continuino, continuino pure. Sono percepiti ormai - prosegue l'esponente M5s - per quel che sono: i nemici del Popolo e il Popolo, quando ne ha la possibilità glielo fa presente. Avete visto i risultati in Valle d'Aosta? Gli italiani il PD non lo vogliono all'opposizione, lo vogliono veder sparire, e Renzi, almeno per una volta, sembra volerli accontentare".

Verso il governo Lega-Movimento 5 stelle (Ansa)

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