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Venerdì, 29 Marzo 2024
Politica

Il Cav mette nei guai Napolitano: "Chiederemo la grazia"

Piero Longo, legale di Berlusconi, annuncia: "La grazia verrà prima o poi formalmente richiesta". Poi il caos di smentite e contro smentite. La sensazione, comunque, è che la richiesta ci sarà

Le parole di Napolitano erano suonate come una sorta di "invito". "Per una grazia, ci vuole la domanda", aveva scritto il Capo della Stato nella nota con la quale era intervenuto nel caos post sentenza Mediaset. Un invito che i legali di Berlusconi, Piero Longo in primis, non hanno tardato a recepire. In mattinata l'avvocato si era sbilanciato, interpretando a modo suo la direzione indicata dal Colle: "E' un atto di sensibilità, hanno chiarito la strada per la grazia". Poi, un secondo intervento, a Radio Capital, che aveva sgomberato il campo da ogni dubbio: "La grazia verrà prima o poi formalmente richiesta". 

Il Colle lascia una speranza: "Per una grazia ci vuole la domanda"

E ancora, un terzo intervento. Ma questa volta di smentita, a Radiocor: "Non ho detto questo. Ho detto invece che il primo a sapere che la domanda di grazia sarà avanzata sarà il capo dello Stato. Per rispetto istituzionale". Una smentita che, comunque, lascia la sensazione che prima o poi la grazia sarà effettivamente richiesta. Anche perché, da Radio Capital, hanno diffuso l'audio della conversazione in cui Longo dichiara testualmente: "Io credo che" la grazia "sarà prima o poi richiesta anche se non posso sciogliere la riserva per rispetto del presidente della Repubblica". 

I legali del Cav: "Napolitano ha indicato una strada per la grazia"

"L'agibilità politica - aveva spiegato l'avvocato nella prima intervista - è altra cosa, ma se venisse chiesta e data la grazia ci potrebbero essere novità, perché questa può riguardare parzialmente la pena. E anche le pene accessorie". Il futuro per il Cav sembra, insomma, molto meno nuvoloso di qualche giorno fa. Perché ridimensionare le pene accessorie significherebbe una sola cosa: "intervenire", non è ancora chiaro in che misura, sull'interdizione dai pubblici uffici. 

Il Movimento cinque stelle "minaccia" Napolitano: "Pronti a chiedere l'impeachment"

La palla, quindi, passa nelle mani di Giorgio Napolitano che, comunque, ieri aveva chiarito che sarà usato "il massimo rigore per verificare se emergano valutazioni e sussistano condizioni che senza toccare la sostanza e la legittimità della sentenza passata in giudicato, possono motivare un eventuale atto di clemenza individuale". 

Valutazione e condizioni che, secondo Grillo, non sussistono assolutamente. Dopo la minaccia di impeachment per il Capo dello Stato ventilata nella serata di ieri, il M5s è tornato all'attacco: "Se Berlusconi sarà salvato, moriranno le istituzioni. Napolitano uscirà di scena nel peggiore dei modi" ha scritto il comico genovese sul suo blog. "Il M5S - ha concluso - non resterà a guardare, questo è certo. Prepariamoci all'autunno". Che si preannuncia bollente. 

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