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Venerdì, 29 Marzo 2024
Grecia

La Grecia divisa in due dal referendum, le banche avvertono: "Stiamo finendo i soldi"

Doppia manifestazione ad Atene: a piazza Syntagma si sono radunati i sostenitori del "No", mentre nello stadio Kallimarmaro si è dato appuntamento il fronte del "Sì". Il Consiglio di Stato greco ha respinto il ricorso presentato contro il referendum. Tsipras parla di nuovo alla nazione, ma dalla piazza

"Domenica non decidiamo semplicemente di stare in Europa, decidiamo di stare in Europa con dignità" il nuovo discorso alla nazione Alexis Tsipras lo fa da piazza Syntagma, ad Atene, durante la manifestazione a favore del "no" al referendum sul piano dei creditori:

Oggi tutta Europa ha gli occhi puntati sulle nostre piazze, sui luoghi dove la democrazia è nata. Vogliamo che l'Europa torni ai suo valori fondatori. Questa domenica daremo un messaggio di democrazia e dignità all'Europa e al mondo. Ancora una volta scriviamo insieme un momento storico. Vi auguro di dire 'No' ai ricatti, agli ultimatum. Vi invito a voltare le spalle a coloro che vi stanno terrorizzando. Abbiamo la giustizia dalla nostra parte, quindi vinceremo. Nessuno può nascondere questo fatto: il nostro popolo andrà avanti, la Grecia resterà in Europa nella solidarietà 

Stesse parole, stesso tono, stesso modo di porsi: Tsipras non vuole che l'intero paese continui a cedere ai ricatti della troika ma spera ancora di trovare il modo di rendere sostenibile il debito greco. L'idea del premier e del suo ministro dell'Economia Yanis Varoufakis è un taglio del 30% e un periodo e di moratoria per il pagamento degli interessi pari a 20 anni. Per il premier, inoltre, "il rapporto del Fondo Monetario Internazionale giustifica la nostra scelta di non accettare un accordo che ignora il tema fondamentale del debito".     

Non sono mancate tensioni ie tafferugli in piazza Syntagma e una persona è stata fermata dagli agenti. La situazione però è tornata presto alla tranquillità. 

Grecia, la politica e la lotta all'austerità

IN PIAZZA PER IL Sì - Anche i sostenitori del sì sono scesi in piazza: si sono radunati allo stadio Kallimarmaro (o Panathinaiko). Con loro l'ex premier Antonis Samaras, che in un intevento tv, ha dichiarato: "Il sì è un voto per restare nell'euro". Samaras ha ripetuto che il premier Alexis Tsipras non ha voluto ammettere "di essere stato lui a decidere la chiusura della banche" e ha parlato di "scelte antieuropee" del governo, pagate ora dai greci. 

LE BANCHE ESAUSTE - Intanto il Consiglio di Stato greco ha respinto il ricorso presentato contro il referendum voluto da Atene sul piano dei creditori. Il voto dunque si terrà domenica come programmato. E i sondaggi rilevano un testa a testa tra il sì e no. Quanto alle banche greche, fino a lunedì hanno una liquidità disponibile di 1 miliardo di euro. 

POCA CARNE E MEDICINE - Carne e medicine cominciano a scarseggiare nelle isole greche perché i commercianti locali non hanno più soldi per pagare i fornitori stranieri e dunque cominciano i primi problemi per i turisti che, sfidando il rischio default, hanno deciso di avventurarsi comunque nei mari ellenici.  

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