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Venerdì, 29 Marzo 2024
Politica

I venti di guerra sulla Siria complicano le consultazioni

Il filorusso Matteo Salvini e "l'atlantista" Luigi Di Maio divisi anche sulla politica estera e l'urgenza di formare un nuovo governo al più presto è sempre più sentita, considerata la delicata questione internazionale. Da Sigonella intanto partono voli Usa e Nato di pattugliamento sulla Siria e Putin definisce l'Italia "un partner chiave"

Il mondo tiene il fiato sospeso mentre Stati Uniti e Russia si sfidano sulla Siria. La posta in gioco è altissima e le ripercussioni di questo braccio di ferro si fanno sentire anche sulle consultazioni. Bisogna fare presto, è il sentire comune durante questo secondo round di colloqui, mentre i due principali leader - Luigi Di Maio e Matteo Salvini - sembrano non trovare un accordo nemmeno sulla Siria. Il numero uno della Lega bolla come "fake news" l'attacco chimico a Douma e si schiera contro i raid annunciati da Trump contro la Siria. Il capo politico del M5S invece ribadisce: "Siamo alleati degli Usa e dell'Occidente", puntando sulla diplomazia. 

Il capo dello Stato Sergio Mattarella segue con preoccupazione l'evolversi della situazione in Siria, ha detto la capogruppo delle Autonomie del Senato, Juliane Unterberger, rispondendo alle domande dei giornalisti al termine delle consultazioni al Quirinale: "Credo che non ci voglia molta fantasia per immaginare che il presidente sia preoccupato per l'escalation militare, e per le reazioni delle forze politiche in Italia". 

Consultazioni, la diretta dal Quirinale 

L'Italia tra Usa e Russia

Intanto aerei americani e Nato sono decollati dalla base di Sigonella e hanno sorvolato l'area a ridosso dei confini siriani per una missione di sorveglianza, come scrve l'Ansa. Si tratta di un pattugliamento - riferiscono fonti qualificate alla principale agenzia di stampa italiana - di carattere ordinario, che si svolge tutti i giorni e che rientra nell'ambito delle attività della coalizione anti-Isis". I due aerei - un velivolo da pattugliamento marittimo Boeing P-8A Poseidon americano, specializzato in missioni di ricognizione, sorveglianza ed antisom,  e un aereo-radar Awacs della Nato - hanno sorvolato l'area al largo delle coste siriane e vicino al confine turco-siriano: i loro movimenti vengono tracciati da vari siti commerciali che monitorano il traffico aereo. 

Dall'altro lato è lo stesso Putin a definire l'Italia come "un partner chiave" della Russia "sul continente europeo" durante la cerimonia per la consegna delle credenziali ai nuovi ambasciatori a Mosca, alla quale ha aprtecipato anche l'ambasciatore Pasquale Quito Terracciano. Si parlava di legami commerciali ed economici tra Russia e Italia, ma il messaggio è chiaro: "Abbiamo accumulato una notevole esperienza di lavoro congiunto nei più svariati settori. Sappiamo che il business italiano è interessato a ricostruire i rapporti commerciali ed economici con il nostro Paese”.

La situazione in Medio Oriente

Le pedine sul grande scacchiere della politica mondiale si stanno muovendo. Mosca e Iran appoggiano Assad, Francia e Regno Unito sono con gli Usa, così come pure Israele. In mezzo c'è la Turchia. Trump ed Erdogan si sono parlati al telefono proprio sulla Siria e "i due leader hanno acconsentito di restare in contatto per seguire la situazione", ha fatto sapere oggi la Casa Bianca in una nota. Erdogan ha dichiarato poi che parlerà con il suo omologo russo Vladimir Putin sui modi per fermare gli attacchi chimici in Siria, aggiungendo di essere preoccupato dal “braccio di ferro” delle potenze mondiali sulla Siria.

situazione militare medio oriente-2

Scrive il Daily Telegraph, il Regno Unito sarebbe pronto a un attacco missilistico congiunto con gli Usa senza passare per il Parlamento. Il presidente francese Emmanuel Macron ha dichiarato che la Francia “ha le prove” che il regime siriano ha usato armi chimiche, aggiungendo che Parigi prenderà le sue decisioni “a tempo debito” e al momento “più utile ed efficace”. Dopo i tweet infuocati di ieri, Trump questa mattina è tornato a cinguettare più cautamente: "Non ho mai detto quando un attacco alla Siria avrebbe avuto luogo. Potrebbe essere molto presto o non così presto! In ogni caso, gli Stati Uniti, sotto la mia amministrazione, hanno fatto un ottimo lavoro per liberare la regione dall'Isis. Dov'è il nostro 'Grazie America?'"

In tutto ciò la bandiera del regime siriano è tornata a sventolare sui tetti di Douma, la principale città dell'enclave ribelle del Ghouta orientale. A renderlo noto è l'esercito russo, che ha annunciato che Damasco ha ripreso il controllo su tutta la zona fino ad oggi in mano ai ribelli, specificando inoltre di aver piazzato uomini della sua polizia militare in città "per garantire l'ordine". 

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