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Venerdì, 29 Marzo 2024
Movimento 5 Stelle

"Impeachment a Napolitano", Grillo mette sotto accusa il Quirinale

Il blogger genovese ha postato un intervento di Paolo Becchi, uno dei guru del Movimento, in cui si chiede la messa sotto accusa del capo dello Stato. Per il Pd la richiesta è "ridicola". "Demenziale" per il Pdl

Napolitano avanza l’ipotesi di indulto e amnistia. Grillo lo accusa di voler salvare Berlusconi. Napolitano gli fa sapere che “se ne frega dei problemi della gente”. Grillo che versa “lacrime napulitane”. Sinistro al viso, destro ai fianchi. Finita qui? Può bastare? No, eravamo solo alla prima ripresa. Questa mattina il gong della seconda. Che ha visto Grillo subito all’attacco.

Il come è quello consueto: un post nel suo blog firmato da Paolo Becchi (uno dei guru storici del Movimento) contro rilanciato via Twitter dal Capo (da ieri un po’ meno indiscusso) dei 5 Stelle. Il titolo è tutto un programma: “Impeachment a Napolitano”. Per chi non ha mai masticato le vicende americane, vedi il caso Nixon, la proposta è traducibile nel metter in stato d’accusa il capo dello Stato.

Tra i passaggi dell’accusa. Il primo: “Napolitano – scrive Becchi – si è servito dei poteri previsti dalla Costituzione non per difendere la legalità costituzionale, ma a fini politici difendere a tutti i costi le larghe intese tra PDL e PD-L. Dall’attacco contro il M5S, è ormai evidente che questo Presidente della Repubblica non rappresenti più l’unità della Nazione, ma soltanto una parte del Paese: quella che ha voluto le larghe intese della partitocrazia, quella che cercherà, con tutti i mezzi a sua disposizione, di salvare ancora il Caimano”.

Secondo: “Che Napolitano abbia violato o meno una norma giuridica, certo è che egli ha esercitato le sue prerogative al di là dei limiti previsti dalla Costituzione ha snaturato il senso politico e morale della figura del Capo dello Stato. L’impeachment è, allora, il momento in cui il Parlamento valuta la condotta del Re: sulla base della Costituzione lo accusa, lo giudica e lo condanna politicamente”.

Dopo le ipotesi, la tesi del teorema 5 Stelle: “Per questo la messa in stato d’accusa ha un valore indipendentemente dal giudizio che, su di essa, darà poi la Corte Costituzionale. Essa rappresenta, infatti, il momento in cui il Parlamento, in quanto unico organo che è espressione diretta del popolo, si fa lui stesso garante della Costituzione, in cui è chiamato a leggere ed applicare la Costituzione contro il Re che l’ha usurpata. Questa è dunque l’occasione, per il Parlamento, di prendere finalmente coscienza di quanto accaduto nel corso di questi ultimi mesi. E di accusare il Capo dello Stato, di fronte al popolo, di aver violato la Costituzione in nome della quale egli ha sempre dichiarato di agire”.

REATO DI CLANDESTINITA': GRILLO CONTRO I SUOI SENATORI

Le reazioni politiche non sono tardate ad arrivare. Bervi e freddine. “La richiesta di impeachment è semplicemente ridicola”. Così Luigi Zanda, capogruppo del Pd al Senato. Poi arriva il commento di Cicchitto, ancor più categorico: “E’ un’ipotesi assolutamente demenziale”. Così le larghe intese.

E il Movimento 5 Stelle. Sull’onta dell’accusa mossa dai vertici, i gruppi di Camera e Senato hanno ripicchiato sul ferro arroventato da Grillo. Su Twitter, infatti, è stato lanciato l’hashtag #NapolitanoRispondi!. A cosa? A quattro domande post richiesta dell’indulto e amnistia:

- Perchè l'indulto proprio ora?
- Perchè non una parola per evitare indulto e amnistia sui reati che riguardano i politici?
- Perchè se è contro l'emergenza carceri, in questi anni ha firmato leggi che hanno riempito gli istituti penitenziari di detenuti?
- Perchè ha dichiarato che il Movimento 5 Stelle non si occupa dei problemi della gente?

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