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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

"Attentato alla Costituzione": ecco le accuse del M5s a Napolitano

Impeachment del capo dello Stato: le sei accuse del Movimento 5 Stelle. Dal mancato rinvio delle leggi alla testimonianza nel processo Stato-mafia, fino all'abuso sulla grazia

ROMA - E' ufficiale: il Movimento 5 Stelle ha presentato la richiesta di impeachment per il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.

"Questa mattina il Movimento 5 Stelle ha presentato la denuncia per la messa in stato di accusa del Presidente della Repubblica italiana", si legge sulla pagina Facebook del gruppo Cinque stelle al Senato. La notizia è stata commentata così sui social dai grillini: "E impeachment fu!", ha twittato la senatrice Paola Taverna mentre Laura Castelli, deputato ha chiosato: "Consegnato, depositato impeachment a Napolitano. Le promesse si mantengono, soprattutto se si fanno ai cittadini".

Sul blog di Beppe Grillo vengono spiegate in un post le ragioni della messa in stato d'accusa del presidente della Repubblica: sono sei i capi d'accusa per Napolitano. Eccoli:

"Il Presidente della Repubblica nell'esercizio delle sue funzioni, ha violato - sotto il profilo oggettivo e soggettivo, e con modalità formali ed informali - i valori, i principi e le supreme norme della Costituzione repubblicana - si legge -. Il compimento e l'omissione di atti e di fatti idonei ad impedire e a turbare l'attività degli organi costituzionali, imputabili ed ascrivibili all'operato del Presidente della Repubblica in carica, ha determinato una modifica sostanziale della forma di stato e di governo della Repubblica italiana, delineata nella Carta costituzionale vigente".

Poi vengono elencati "i principali atti e fatti volti a configurare il reato di attentato alla Costituzione, di cui all'articolo 90 della Costituzione: espropriazione della funzione legislativa del Parlamento e abuso della decretazione d'urgenza; riforma della Costituzione e del sistema elettorale; mancato esercizio del potere di rinvio presidenziale; Seconda elezione del Presidente della Repubblica; improprio esercizio del potere di grazia; rapporto con la magistratura: Processo Stato-mafia".

"Il Presidente della Repubblica in carica non sta svolgendo, dunque, il suo mandato, in armonia con i compiti e le funzioni assegnatigli dalla Costituzione e rinvenibili nei suoi supremi principi - si conclude -. Gli atti e i fatti summenzionati svelano la commissione di comportamenti sanzionabili, di natura dolosa, attraverso cui il Capo dello Stato ha non solo abusato dei suoi poteri e violato i suoi doveri ma, nei fatti, ha radicalmente alterato il sistema costituzionale repubblicano. Pertanto, ai sensi della Legge 5 giugno 1989, n. 219, è quanto mai opportuna la presente denuncia, volta alla messa in stato di accusa del Presidente della Repubblica per il reato di attentato alla Costituzione".

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