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Venerdì, 19 Aprile 2024
Effetto "Spending review"

Inail: 750 esuberi, a rischio la sicurezza dei lavoratori

L'ente per la sicurezza sul lavoro annuncia altri tagli entro fine ottobre. La mannaia della Spending review si aggiunge a quella della Legge Sacconi. Cgil: "Chiuderanno 20 sedi, tutela e prevenzione addio"

Altro giro, altri licenziamenti. O, per usare il termine tecnico in tempi di governo tecnico, altri esuberi. Stavolta sono 750 e riguardano l'Inail (Istituto nazionale per l'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro).  E' lo stesso ente ad annunciare il nuovo piano di tagli che segue quello dovuto alla legge 148/2011 (la c.d. Legge Sacconi).

Allora come oggi, il taglio sarà di circa il 10% del personale: da circa 9800 dipendenti a 8800 con Sacconi, da 8800 a poco più di 8000 con la Fornero.

CISL. Numeri spaventosi visto che si tratta, come denuncia la Cisl, "di tagli veri su posti effettivamente coperti che, sebbene potranno tradursi in pensionamenti e prepensionamenti, provocheranno un danno alla qualità dei servizi erogati dall'ente". 1800 posti di lavoro in meno in due anni per un ente dall'importante compito non solo di assistere i lavoratori che hanno subito incidenti sul lavoro e le loro famiglie, ma anche di prevenire gli infortuni.

CGIL. Ed è proprio quello della prevenzione il "tasto dolente" come ci spiegano della Cgil: la prevenzione.  A rischio taglio, infatti, ci sono tutte le "famiglie professionali", compresi gli ispettori. 

Tagliare gli ispettori "significa ridurre la possibilità di vigilare il rispetto delle norme antinfortunistiche sui luoghi di lavoro, in primis nei cantieri" denunciano dalla Cgil. Ma c'è dell'altro e si chiama "qualità del servizio". Ridurre il personale di un ente presente su tutto il territorio nazionale come l'Inail da 9800 dipendenti a circa 8000 in due anni "significa distruggere il servizio e far precipitare nel baratro della crisi centinaia di famiglie".

MOBILITA'. Spieghiamo: "Se con il primo taglio di Sacconi" sottolinea Mara Caliciotti della Cgil "siamo più o meno riusciti a contenere i problemi tramite i prepensionamenti, con il taglio della Fornero da effettuare entro il 31 ottobre 2012 rischiamo altri 700-800 esuberi che difficilmente potremo contenere con i pensionamenti da qui al 31 dicembre 2014". Quindi per diversi lavoratori rischia di aprirsi il baratro della mobilità. Mobilità che all'Inail, come in altri enti pubblici, è particolarmente dolorosa: il calcolo dei due anni di mobilità va fatto considerando l'80% di quanto si percepisce come stipendio 'tabellare'. A questo i dipendenti Inail aggiungono uno 'stipendio accessorio' di circa 500 euro. Tradotto, chi oggi riceve in busta paga 1300 euro di stipendio, 800 di tabellare e 500 di accessorio, si troverà in mobilità con l'80% di quanto percepito di 'tabellare'. Facendo due rapidi calcoli, quindi, chi oggi guadagna 1300 euro al mese si troverà, in mobilità, a ricevere appena 640 euro.

ADDIO SOCIALE. C'è poi il problema organizzativo: "Con questi esuberi" spiegano dalla Cgil "rischiano di chiudere circa 20 sedi Inail in tutta Italia. Il che significa che molte persone dovranno dire addio alle prestazioni fisioterapiche, mediche, psicologiche".  Per concludere, l'esempio dell'Inail dimostra "tagliare le spese tanto per tagliare, senza considerare gli effetti di queste manovra" significa "distruggere i servizi erogati". In questo caso "significa continuare a distruggere il sociale".

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