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Giovedì, 28 Marzo 2024
Lega Nord

Finmeccanica e le "tangenti alla Lega": indagato il nuovo ad Orsi

L'incriminazione dopo il blitz in Svizzera dei magistrati napoletani a seguito delle rivelazioni dell'ex manager Borgogni nell'ambito di un affare di elicotteri con l'India. Durissime le accuse: corruzione internazionale e riciclaggio

Il presidente nonché amministratore delegato di Finmeccanica, Giuseppe Orsi, è stato iscritto nel registro degli indagati della procura di Napoli. L'inchiesta rientra in quella sulle presunte tangenti pagate alla Lega Nord in merito alla vendita di elicotteri in India da parte della Augusta Westland. L'accusa per Orsi è di corruzione internazionale e riciclaggio.

L'inchiesta - L'iscrizione di Orsi nel registro degli indagati, come emerge da fonti della procura napoletana, è un "atto dovuto" a seguito delle dichiarazioni che l'ex managar dell'industria italiana, Lorenzo Borgogni, addetto alle relazioni esterne, ha rilasciato agli inquirenti

L'ex dirigente è stato più volte ascoltato in questi mesi dai pm napoletani ed ha parlato di una presunta tangente che sarebbe stata pagata alla Lega Nord in relazione a un'operazione per la fornitura da parte di una società della holding, la Augusta Westland, al tempo guidata da Orsi, di dodici elicotteri in India.

Per verificare le dichiarazioni di Borgogni, ieri i pm hanno disposto perquisizioni a Lugano, in Svizzera, nella casa e negli uffici di Giudo Haschke, esperto di affari internazionali e consulente nell'affare in questione.

La replica di Finmeccanica - "Né AgustaWestland né Finmeccanica hanno corrisposto alcuna tangente alla Lega Nord". Lo precisa Finmeccanica in una nota, aggiungendo che "AgustaWestland non ha commesso alcun tipo di irregolarità, né pagato commissioni di alcun genere per la vendita di elicotteri AW101 al Governo indiano, come una recente indagine del Ministero della Difesa indiano ha confermato". Finmeccanica precisa anche che "Lorenzo Borgogni, le cui dichiarazioni "per sentito dire" sembrano essere alla base delle iniziative giudiziarie, ha lasciato Finmeccanica su richiesta della società. Le "consulenze" per milioni di euro ammesse da Borgogni, pagate anche da fornitori di Finmeccanica, erano in palese contrasto con il codice etico di Finmeccanica". Finmeccanica ha inoltre "dato incarico ai propri legali di valutare, in relazione alle dichiarazioni di Borgogni, le azioni ritenute necessarie alla tutela dei propri diritti e al ristoro dei gravi danni subiti e subendi".

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