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Giovedì, 25 Aprile 2024
Governo Renzi

L'offerta (irrinunciabile) di Renzi a Berlusconi: 'Cavalca le mie riforme'

Incontro fra il premier e il leader di Forza Italia, il patto per le riforme tiene: Senato entro il 25 maggio, poi l'Italicum. L'offerta di Renzi all'ex Cav: "Voglio i fatti. Cavalca le riforme o andiamo al voto"

ROMA - Matteo e Silvio, ancora una volta insieme dopo il Nazareno. Un minuto dopo il comunicato ufficiale con le nomine dei nuovi ad e presidenti delle aziende di Stato, il premier non ha staccato la spina. Anzi. Ha ricevuto a palazzo Chigi una delegazione di Forza Italia, guidata - naturalmente - da Silvio Berlusconi. Dopo il Nazareno, quindi, di nuovo uno di fronte all'altro per parlare di riforme e di governo. E, ad appuntamento ultimato, sembra che lo strappo dell'ex Cav sia ormai storia passata. 

"L'accordo sulla riforma del Senato tiene, ci saranno solo aggiustamenti su punti marginali" ha riassunto Matteo Renzi. Che poi ha aggiunto: "Restano i paletti fissati nell’incontro del Nazareno. Perciò il ddl verrà approvato entro il 25 maggio, come stabilito e dell’Italicum ci occuperemo dopo". Quindi, sentendo il presidente del consiglio, l'incontro è stato fruttuoso. Ed utile, per Renzi, per rivendicare le sue prime mosse al governo. 

"Sono soddisfatto della rivoluzione che abbiamo fatto sulle donne, mettendole ai vertici" ha spiegato il segretario Pd in riferimento al ricambio dei vertici delle aziende di Stato. Prima di spiegare all'interlocutore che la fiducia in lui non è ai massimi storici. Insomma, il premier non crede a quel "Matteo non ti preoccupare" e non lo ha nascosto. "Voglio vedere i fatti - ha punzecchiato l'ex sindaco di Firenze - E i voti che Fi darà, in Commissione e in aula, saranno i fatti concreti, perché questa riforma è importante e io mi sono impegnato a farla approvare entro il 25 maggio. Non per campagna elettorale, ma perché serve al Paese". 

Poi, l'offerta (irrefutiabile) all'amico-nemico: "Questa è una riforma importante, che piace anche al tuo elettorato, dovresti cavalcarla e rivendicarla, non arroccarti in difesa". Anche perché difesa potrebbe significare elezioni. E Renzi lo ha lasciato intendere chiaramente a Berlusconi: "Io non ho problemi, non sono legato alla poltrona, non ho firmato un contratto per restare a Palazzo Chigi a vita, posso sempre andare via. Se non riusciamo a fare le cose, togliamo il disturbo e andiamo alle elezioni". Ma con Forza Italia allo sbando, a Berlusconi converrebbe? 

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