Scontri, Renzi incontra gli operai di Terni (coi sindacalisti)
Dopo le manganellate agli operai dell'Ast di Terni, che protestavano contro la chiusura dell'acciaieria, il premier ha convocato a Palazzo Chigi lavoratori e sindacati. E ha promesso impegno
ROMA - Dove aveva fallito la minaccia di sciopero generale, sono riusciti i manganelli. Dopo aver a lungo ignorato le parti sociali - con tanto di incontro "fasullo" tra i sindacati e ministri "senza poteri" - il premier Matteo Renzi ha ricevuto giovedì mattina a Palazzo Chigi i rappresentati dei lavoratori di Terni. Sul tavolo, naturalmente, la questione Ast e gli scontri di mercoledì tra operai dell'acciaieria ternana e poliziotti.
"Faremo verifiche e prenderemo atti conseguenti", ha cercato di spegnere il fuoco delle polemiche Renzi. Le manganellate degli agenti, per minoranza Pd e sindacati inopportune ed eccessive, fanno ancora rumore, e il presidente del Consiglio ha cercato di stemperare i toni. "Parliamoci chiaro - ha detto ai vari rappresentanti sindacali presenti, tra cui Camusso e Landini - io non consentirò di strumentalizzare Terni. L’imperativo morale è chiudere la vicenda e le discussioni politiche le lasciamo fuori da qui".
E ancora: "Non vogliamo fare a meno del sindacato sulle trattative aziendali. Vogliamo dare garanzie sul piano industriale per Terni, vi chiedo un confronto serio, nel merito", ha auspicato Renzi.
Sul banco degli imputati, insieme al premier, il ministro dell’Interno Angelino Alfano, per ruolo occupato il vero responsabile della gestione dell'ordine pubblico. Il leader di Ncd riferirà sugli scontri venerdì alle 18,30 nell’Aula della Camera ma, stando a fonti parlamentari, è in corso a Montecitorio una raccolta di firme su una mozione di sfiducia individuale al ministro.
La mozione, promossa da Sel - ieri in piazza con gli operai -, è all’attenzione dei gruppi di opposizione al governo Renzi, che stanno seriamente pensando di firmare. Il partito di Vendola conta a Montecitorio ventisei deputati che hanno già sottoscritto la mozione, ma per presentarla servono sessantatré firme.
