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Giovedì, 25 Aprile 2024
Lega Nord / Milano

Fondi Lega Nord: indagato Umberto Bossi

Il senatùr è stato iscritto nel registro degli indagati nell'ambito dell'inchiesta riguardante i rimborsi elettorali del Carroccio. Con lui, i figli Renzo e Riccardo e il senatore Stiffoni

Umberto Bossi è indagato dalla procura di Milano nell'ambito dell'inchiesta relativa ai fondi della Lega Nord. 

E' quanto emerge da fonti giudiziarie: il senatùr, ex segretario del Carroccio dimessosi dopo lo scoppio dello scandalo riguardante i rimborsi elettorali, è così stato iscritto nel registro degli indagati. Stessa sorte anche per i figli Renzo e Riccardo Bossi per le spese personali.

Le accuse - Pesanti i capi d'accusa: per Umberto Bossi l'ipotesi è di truffa ai danni dello Stato in concorso con l'ex tesoriere Francesco Belsito. Per Renzo e Riccardo Bossi, invece, il reato ipotizzato è di appropriazione indebita - sempre in concorso con Belsito.

"Paghetta mensile" ai due Bossi jr. - Stando a quanto ricostruito dagli inquirenti, era direttamente il tesoriere Belsito a provvedere al pagamento della "paghetta" per i due Bossi jr. Una "paghetta" non da poco: "5mila euro al mese". E così, tra una paghetta e una spesuccia extra, Umberto Bossi è indagato per aver sottratto qualcosa come 18 milioni di euro dalle casse del Carroccio. 

Con 'i Bossi', nella medesima inchiesta compare anche il nome del senatore Piergiorgio StiffoniQuest'ultimo sarebbe indagato in relazione all'utilizzo del conto corrente riservato ai parlamentari di palazzo Madama per osperazioni giudicate "sospette". Tra queste, una serie di prelievi ed emissioni di assegni circolari per una somma compresa tra i 3 e i 4 milioni di euro. L'ipotesi di reato: peculato.

Umberto Bossi

Maroni: "Fuori faccendieri, ladri e ciarlatani" - "Voglio una Lega unita, voglio una Lega forte, voglio una Lega viva. Una Lega che si concentra sulle cose da fare e non sulle menate interne, che progetta e governa. Che dà risposte. Largo ai giovani e a chi è capace. Per faccendieri, ladri e ciarlatani non c'è posto nella Lega del futuro". Così stamattina Roberto Maroni, leader in pectore della nuova Lega Nord, stamattina su Facebook. Un commento, non un'anticipazione della notizia che sarebbe arriva da lì a poco. Ma certo queste parole, lette ora che si sa del senatùr e dei suoi figli iscritti tra gli indagati, hanno un peso diverso. 

Guarda il post di Maroni su facebook

Zaia: "Siamo all'epilogo" - Durissimo il commento di Luca Zaia, presidente del Veneto: "Se la magistratura accerterà responsabilità, chi ha sbagliato dovrà pagare. Mi sembra di capire che questi eventi rappresentino l'epilogo di tutto quello che si è letto e visto in queste settimane. Personalmente" ha spiegato "ho sempre avuto ed ho estrema fiducia della magistratura, che è l'unica titolata a celebrare processi e quindi a verificare ed accertare le verità nei tribunali. Anche in questo caso, alla fine di questo percorso, se saranno riconosciute responsabilità, chi ha sbagliato dovrà pagare"

 

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