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Sabato, 20 Aprile 2024
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Renzi, ultimatum a Letta: "Riforme, lavoro ed Europa. O il Pd lascia la maggioranza"

Il sindaco di Firenze parla già da segretario del Pd: "A Letta offro un patto di un anno. Proporremo tre punti: riforme, lavoro ed Europa". E se il governo non realizzerà questi obiettivi il Pd "uscirà dalla maggioranza"

E' destinata a sollevare polemiche nel Partito democratico l'intervista rilasciata da Matteo Renzi a Repubblica.

Come era già emerso nel corso del confronto a tre su Sky con Cuperlo e Civati, il sindaco di Firenze parla già da leader del Pd.

"Letta deve sapere che il suo esecutivo ora è incentrato sul Pd. Ha cambiato forma, le larghe intese originarie non ci sono più. Il Pd ha 300 deputati e Alfano ne ha 30. Il governo sta in piedi grazie a noi. Alfano dice che può far cadere Letta. Bene, così si va subito al voto. Io non ho paura. Lui sì. Perchè sa che Berlusconi lo asfalta". Per Matteo Renzi, chi vince le primarie del Pd "impone la linea. Saremo leali ma conseguenti".

Al premier Enrico Letta, spiega nell'intervista a Repubblica, "offro una disponibilità vera, un patto di un anno. E quindi proporremo tre punti che noi consideriamo ineludibili", e cioè riforme, lavoro ed Europa. E se l'esecutivo non realizzerà questi obiettivi, il Pd "separerà il suo destino da quello della maggioranza".

Renzi spiega qual è la sua posizione: "Il primo punto che porremo saranno le regole del gioco. Si mandino in pensione i saggi che vanno in ritiro a Francavilla e la proposta di modifica dell'articolo 138", afferma Renzi, che rilancia la Camera delle autonomie locali e sostiene l'abolizione di "enti inutili come il Cnel" e la riforma del Titolo V della Costituzione.

Per quel che riguarda la legge elettorale, "va bene qualsiasi riforma, purchè si faccia e purchè garantisca il bipolarismo e la governabilità". Il secondo punto è l'economia, partendo dal "Job act: semplificazione delle regole nel lavoro, garanzie a chi non ne ha", dichiara Renzi, secondo cui la patrimoniale "ora sarebbe un errore politico".

Il terzo punto è "l'anima del Paese. Letta vuole gestire il semestre europeo, allora si diano contenuti. Spendiamo meglio i fondi comunitari. Investiamo anche su scuola, immigrazione e diritti", dice Renzi.

Sulla fedeltà dei democratici in Parlamento alla linea del Pd, "le cose da fare le decideranno gli italiani che parteciperanno alle primarie. Difficilmente qualcuno si tirerà indietro. Ma se c'è chi punta a spaccare il gruppo - avverte Renzi - sappia che la conseguenza saranno le elezioni anticipate", per le quali serve "un Pd forte". Quanto al Presidente Giorgio Napolitano, "il capo dello Stato fa bene il suo ruolo. Ma nel rispetto dei ruoli, mi limito a far presente che un Pd forte fa bene anche alle istituzioni".

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