rotate-mobile
Venerdì, 19 Aprile 2024
INTERVISTA

Parla Mario Monti: "Faccio scelte impopolari, ma non mi sento solo"

"Ho più consenso dei partiti e le persone che incontro per strada mi dicono di andare avanti", racconta il premier Mario Monti in un'intervista al Corriere della Sera

ROMA - Tra crisi economica e sacrifici, tasse e scelte impopolari, Mario Monti sente comunque la fiducia dei cittadini italiani. "Vada avanti!, mi dicono quasi sempre le persone che incontro per strada", racconta il presidente del Consiglio in un'intervista al Corriere della Sera.

MONTI NON SOFFRE DI SOLITUDINE - Il premier si racconta in quella che costituirà la prefazione del suo libro "Le parole e i fatti" in uscita il 14 novembre. "Non mi sento solo sia perché ho ministri molto leali e bravissimi, così come i collaboratori - dice - sia perché non credo possa considerarsi solo uno che, per quello che possono valere i sondaggi, sembra avere un consenso superiore a quello di cui godono i partiti che lo sostengono in Parlamento. Questo nonostante ogni giorno debba prendere decisioni che hanno una bassa probabilità di trovare consenso".

DECISIONI IMPOPOLARI - "Coloro che sono stati presidenti del Consiglio prima di me - spiega Monti all'intervistatore Federico Fubini - non dovevano guadagnarsi tutti i giorni il consenso. Io invece non ho un retroterra politico mio, eppure devo prendere decisioni che hanno una probabilità di trovare consenso più bassa rispetto a tante decisioni che prendevano coloro che pure erano più corazzati di me in termini di retroterra politico".

LEGGI ANCHE: "I TECNICI CI HANNO PRESO GUSTO, ANCORA IN POLITICA"

E questa crisi, da dove nasce? Troppo mercato? "La crisi non è dovuta agli eccessi del mercato, ma a un mercato dove la presenza della regolazione e della vigilanza è stata insufficiente. Per questo credo in un'economia di mercato con pubblici poteri forti" ha quindi spiegato il presidente del Consiglio. "Ciò - commenta ancora Monti a proposito della regolazione e della vigilanza - permette di avere un'economia sociale di mercato, che riesca a contemperare la competitività e appunto la dimensione sociale". Una formula, questa, che il premier definisce "giusta" per l'Europa e che deve basarsi su due strumenti: "agire con gli strumenti istituzionali e legali a disposizione, e con la persuasione".

IL PROF E GLI ITALIANI - Un passaggio, infine, sul modo di porsi al cospetto degli italiani. Troppo pedagogico, troppo "da professore", dicono i detrattori. "La pedagogia è naturale in un professore - dice Monti - e io devo dire agli italiani che se sono qui è per far fare loro cose che non volevano fare e che tutti quelli che sono venuti prima hanno sostenuto si potessero evitare. Ecco perché parlo in modo calmo di cose brutte e magari anche drammatiche, cercando di fare meno battute possibili".
 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Parla Mario Monti: "Faccio scelte impopolari, ma non mi sento solo"

Today è in caricamento