ROMA - I jihadisti dell'Isis hanno un piano per creare il caos nel nostro Paese, "considerato l'anello debole dell'Europa": si punta a far partire centinaia di barconi per "creare" nuove tragedie in mare e destabilizzare l'Italia. I miliziani dello Stato islamico avrebbero infatti minacciato di "inviare 500mila migranti verso l'Italia dalle coste libiche in caso di intervento militare".

La notizia, riportata dal quotidiano Il Messaggero, è stata confermata dai servizi italiani e stranieri, e sarebbe trapelata in alcune intercettazioni telefoniche tra i jihadisti, che userebbero l'arma dell'immigrazione come arma psicologica. L'aumento degli sbarchi, la crescita del fenomeno dei furti di barconi in Tunisia ed Egitto e i kalashnikov che spuntano tra gli scafisti sarebbero tre indizi che confermano il piano.

Come scrive Il Messaggero, "la minaccia registrata non basta per dire che lo Stato islamico abbia un ruolo preponderante nel traffico di migranti", ma la situazione potrebbe cambiare. Per questo è necessario trovare un accordo diplomatico tra le due coalizioni principali di Tripoli: i lealisti al governo laico e appoggiato dall'Egitto di Tobruk, a est, e la coalizione "Alba" che controlla quasi tutta la città di Tripoli e Misurata, appoggiata dai Fratelli Musulmani.

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Entrambe hanno un Parlamento e una loro struttura pubblica ed è su queste che l'inviato Onu sta cercando di lavorare. Con una riconciliazione interna infatti sarebbe più facile arginare la minaccia jihadista. "Non possiamo ricadere in una trappola anche in Libia come in Somalia e Niger. Bisogna far lavorare la diplomazia europea e internazionale", afferma il vicepresidente del Copasir Giuseppe Esposito. Basterà?

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