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Venerdì, 29 Marzo 2024
Legge elettorale

Italicum, la minoranza sfida Renzi: "Ma quale ritirata, combattiamo"

Pierluigi Bersani ricompatta i suoi e lancia l'ultimatum al premier: "Qui parliamo di un problema di sistema democratico di questo Paese". Orfini: "La fiducia è l'estrema ratio"

"Ma quale ritirata... Io ci ho visto più un'idea di combattimento". Pierluigi Bersani respinge le interpretazioni date da alcuni giornali di quanto avvenuto ieri all'assemblea dei deputati Pd, con la minoranza che non ha partecipato al voto sull'Italicum. "Qui parliamo di un problema di sistema democratico di questo Paese. E quando tutto viene rubricato a cosuccia e nessuno osserva fino in fondo cosa si sta facendo, questo mi preoccupa molto. Sono esterrefatto".

E sul rischio che si possano registrare divisioni all'interno della minoranza Dem, Bersani è tranquillo: "Non vedo questo rischio".

Fatto sta che il clima nella maggioranza resta rovente dopo che ieri, centoventi deputati della minoranza, non hanno votato la linea del segretario. Numeri che pesano, e che potrebbero spingere Renzi a legare l’approvazione dell’Italicum al destino della legislatura. 

LA FIDUCIA - Sul punto il presidente del Pd Matteo Orfini ha detto: "Ieri la fiducia non è stata nemmeno nominata e non ce ne sarà bisogno, speriamo non ce ne sia". Per Orfini la fiducia è "l'estrema ratio, ma faremo di tutto per evitarla, sarebbe un errore innanzitutto per il nostro gruppo parlamentare. Dobbiamo dimostrare di essere in grado di svolgere la nostra funzione e gran parte del gruppo rispetterà la decisione che abbiamo preso ieri".

GLI SCENARI - L’inizio della discussione alla Camera è previsto per il 27 aprile. Se fosse approvata così com’è, la riforma elettorale entrerebbe in vigore dal primo luglio del 2016. Altrimenti dovrà tornare al Senato. 

LA LINEA DI RENZI - Su un punto Renzi resta irremovibile. Il premier ha ricordato che l’Italicum ha già subito cambiamenti sostanziali – come chiesto dalla minoranza - e che una nuova modifica servirebbe solo ad evitare l’approvazione della legge. 

Secondo fonti vicine all’esecutivo Matteo Renzi è comunque soddisfatto per l'esito dell'assemblea ed esprime grande rispetto per la discussione che si è sviluppata ieri alla riunione e per le varie dinamiche in atto all'interno della minoranza Pd. Ma "adesso, però, concentriamoci sulle priorità a cominciare dai temi che saranno al centro del'incontro con Obama", ha detto il premier.

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