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Giovedì, 25 Aprile 2024
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L'Inps smentisce il governo: nel paese reale assunzioni al palo, stipendi giù e boom di licenziamenti

Più lavoro ma solo precario: con la cancellazione dell'articolo 18 aumentano del 28% i licenziamenti: è l'effetto Jobs Act visto tramite il report sul lavoro stilato dall'Istituto di previdenza. Sempre più diffuso il ricorso a pagamenti tramite voucher

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ROMA - Diminuiscono le nuove assunzioni, crollano gli stipendi con il boom dei voucher, crescono i licenziamenti per giusta causa: la fotografia scattata dall'ufficio statistico dell'Inps traccia un dipinto nefasto del mondo del lavoro, con un paese sempre più dominato dal precariato.

Il report dell'Istituto di previdenza certifica un rallentamento delle assunzioni nel lavoro privato, -8,5% nei primi 8 mesi dell'anno, con un vero e proprio crollo dei contratti stabili (-89% rispetto ai allo stesso periodo del 2015), un dato su cui pesa la riduzione degli sgravi contributivi.  Aumentano invece i contratti di apprendistato (+18%) e gli stagionali (+7,4%) mentre è un vero e proprio boom quello dei voucher che balzano al 35,9%: sono stati venduti 96,6 milioni di buoni lavoro destinati al pagamento delle prestazioni di lavoro accessorio, del valore nominale di 10 euro.

LE RETRIBUZIONI. Calano le retribuzioni mensili per i nuovi rapporti di lavoro: per le assunzioni a tempo indeterminato si registra una riduzione della quota di retribuzioni inferiori a 1.750 euro rispetto a quanto osservato per il corrispondente periodo 2015. 

L'ARTICOLO 18 CHE NON C'E' PIU'. E' una vera e propria esplosione quella dei licenziamenti per giusta causa: con la cancellazione dell'art.18 prevista dal Jobs Act aumentano del 28,3% tra gennaio-agosto 2016 e lo stesso periodo del 2015 e del 31,3% rispetto al 2014, 11.020 in più.
In assoluto i "licenziamenti per giusta causa o giustificato motivo soggettivo" sono stati pari a 46.255 tra gennaio e agosto del 2016, 36.048 nel 2015 e 35.235 nel 2014. Il balzo è evidente tra 2015 e 2016: il decreto attuativo del Jobs Act è infatti entrato in vigore proprio da marzo 2015. 

I DATI: 53MILA POSTI DI LAVORO IN PIU', RALLENTA LA CRESCITA, PEGGIO DEL 2014

"IL JOBS ACT RICICLAGGIO DI POSTI DI LAVORO, RENZI GIOCA SULLA PELLE DELLA GENTE"

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