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Giovedì, 28 Marzo 2024
IL CASO KYENGE

Maroni non ascolta Letta: Calderoli resta, Lega in piazza

Il Carroccio ammette l'errore di Calderoli, chiede scusa ma non ha intenzione di fargli fare un passo indietro dalla vicepresidenza del Senato. E rilancia: manifestazione "contro l'immigrazione clandestina"

ROMA - Calderoli resta e la Lega rilancia. Il Carroccio prova a chiudere il caso Kyenge con una nuova iniziativa in tema di immigrazione. Infatti è stata indetta, per il 7 settembre a Torino, una manifestazione sulla legalità e il contrasto all'immigrazione clandestina. Intanto Roberto Maroni, su Facebook, ha postato un commento nel quale sottolinea che Calderoli ha sbagliato ma "si è scusato, sia pubblicamente che personalmente. Ora basta alimentare polemiche e strumentalizzazioni".

CALDEROLI SI SCUSA MA NON SI DIMETTE - «Dopo le scuse al ministro Kyenge, mi scuso anche con il Senato». Così Roberto Calderoli, in Aula, in Senato Le mie «sono state dichiarazioni che non ho difficoltà a definire sbagliate e offensive. Il presidente Napolitano si è indignato. E anche con lui mi scuso». «Ho sbagliato, ma non sono razzista», ha aggiunto. «Preso dalla foga in un comizio ho commesso un errore grave, gravissimo perchè ho spostato l’attenzione dal piano politico a quello personale. Ho fatto una sciocchezza, lo riconosco, ma chiedo che il giudizio su di me come vicepresidente del Senato venga dato sul mio comportamento in quest’aula. Il giudizio su di me come politico, lo daranno invece gli elettori. Il ministro ha accettato le mie scuse, le manderò un mazzo di rose. Sul mio onore garantisco che non attaccherò mai più un avversario politico con gli insulti». E ha aggiunto: «Non ho paura delle dimissioni e l’avrei fatto se me l’avesse chiesto un’amplissima maggioranza delle forze politiche, e così non è stato».

MARONI SU FACEBOOK - A chiudere le polemiche sul suo nome ci ha pensato Maroni. "La Lega contrasta le proposte che non condivide, ma non si devono mai insultare le persone - argomenta Maroni su Facebook -. Calderoli stesso ha riconosciuto l'errore e si è scusato, sia pubblicamente che personalmente con la ministra Kyenge. Ora però basta alimentare polemiche e strumentalizzazioni, utili forse a coprire il rumore di altre questioni che vedono il governo direttamente coinvolto. Vorrei invece che il governo dedicasse maggiori energie e risorse alla soluzione dei problemi dei cittadini, magari prendendo esempio da ciò che la Lombardia ha concretamente fatto in questi giorni: abbiamo messo un miliardo di euro a favore delle imprese lombarde per pagare i crediti che esse vantano (da anni) nei confronti dei comuni, strangolati dal patto di stabilità".

LETTA: "UNA PAGINA VERGOGNOSA"

Le questioni che vedono direttamente coinvolto il governo potrebbero essere anche quelle riguardanti il dissidente kazako Ablyazov. Lo esplicita la segretaria politica della Lega in nota nella quale si legge che il partito "ha considerato che l'enfasi mediatica attribuita alle vicende delle dichiarazioni del senatore Calderoli ha avuto l'effetto di distogliere l'attenzione dell'opinione pubblica dalla vicenda incredibile e candalosa della deportazione della piccola Adua in Kazakistan". In conclusione il direttivo della Lega afferma di aver "deliberato" di lavorare "per incalzare il Governo su questa vicenda" senza capri espiatori.

In mattinata altri esponenti leghisti avevano gettato benzina sul fuoco delle polemiche con alcune iniziative e interventi. Come l'assessore regionale veneto Daniele Stival, che ha postato sul suo profilo Facebook una foto di "L'antipolitica" in cui l'immagine del ministro Kyenge è accostata a una frase dove ci si dice sdegnati per le parole di Roberto Calderoli indicando però come vittima l'orango, "una creatura di Dio" che non si puo' paragonare a "un ministro congolese". Stival ha poi detto di aver sbagliato a postare la foto e di avere intenzione di rimuoverla.

Sempre via Facebook è arrivato invece l'attacco di Matteo Salvini al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. "Io mi indigno con chi si indigna - scrive il vice-segretario della Lega -. Napolitano si indigna per una battuta di Calderoli. Ma Napolitano si indignò quando la Fornero, col voto di Pd e Pdl, rovinò milioni di pensionati e lavoratori? Napolitano, taci che è meglio". Decisa la risposta a Salvini arrivata dal premier Enrico Letta. "Non ci provino nemmeno a tirare in causa il presidente Napolitano, che voglio difendere - ha detto -. Non è possibile che la vicenda continui così, credo che la vergogna sia già stata abbastanza".

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