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Venerdì, 29 Marzo 2024
Lega Nord

Leghisti sull'orlo di una crisi di nervi

Dopo lo scandalo che ha colpito il tesoriere Francesco Belsito, è guerra aperta tra Umberto Bossi e Roberto Maroni

"Vogliono colpire me e la Lega perchè tra un mese ci sono le elezioni". E' un Umberto Bossi letteralmente imbufalito quello che nella tarda serata di ieri lascia la sede di via Bellerio. Ormai la notizia dell'inchiesta sul tesoriere Francesco Belsito è marginale. Tutti sono incentrati su cosa ne è stato di quei fondi distorti illegalmente, secondo i pm di Milano, Napoli e Reggio Calabria, allo Stato sotto forma di rimborsi elettorali. Soldi poi rimbalzati dalla 'Padania' fino in Tanzania per farne ritorno bypassando il 'rischio Euro'. 

Da quanto emerge dalle carte, infatti, Francesco Belsito - indagato per appropriazione indebita e truffa aggravata - avrebbe distratto fondi pubblici "per sostenere i costi della famiglia Bossi". Soldi per "pagamenti personali, soggiorni in albergo ed esigenze personali" anche per la senatrice Rosy Mauro. Ed è per questo che oltre agli uffici e all'abitazione di Belsito, la Guardia di Finanza ha perquisito non solo la sede della Lega di via Bellerio ma anche l'ufficio e la casa di Daniela Cantamessa, una delle segretarie di Umberto Bossi. Ed è proprio quanto riportato nel decreto di perquisizione degli uffici di via Bellerio - dove si legge di "esborsi effettuati per esigenze personali di familiari del leader della Lega Nord. Esborsi in contante o con assegni circolari o attraverso contratti simulati" - che ha fatto scoppiare una vera e propria resa dei conti nel partito. 

Scontro aperto - E' tutti contro tutti. Ma soprattutto è 'Cerchio magico' contro 'maroniani'. Umberto Bossi contro Roberto Maroni. Uno scontro iniziato ai tempi degli sbarchi di migranti a Lampedusa, con il popolo del senatùr che pretendeva una risposta militare da parte dell'allora 'accogliente' ministro dell'Interno alle navi cariche di profughi, precipitato subito dopo la caduta del governo Berlusconi e finito davanti agli occhi di tutti con la questione della lista civica di Flavio Tosi alle elezioni amministrative di Verona. Uno scontro che proprio su Francesco Belsito ha avuto uno dei terreni caldi. Era la fine di febbraio. Sui media si iniziava a parlare dei fondi leghisti in Tanzania. Maroni in occasione del Consiglio federale leghista chiese all'ormai ex tesoriere "di fare un passo indietro". Il 'Cerchio magico' si chiuse però intorno a Belsito. 

Maroni sui materassi - E così, riprendendo una celebre scena de Il Padrino, Maroni ha colto quella che lui stesso ieri ha definito "un'occasione" per 'andare ai materassi'. Scatenare, cioè, una vera e propria guerra interna alla Lega Nord. In primis non presentandosi, ieri, in via Bellerio. Quindi, parlando al Movimento universitario padano: "Questa inchiesta avrà ripercussioni negative sul voto". Primo attacco di Bobo Maroni. "E' arrivato il momento di cogliere questa occasione per fare pulizia". Secondo attacco. "Queste cose fanno male alle Lega e ai suoi militanti". Terzo. "E' il momento di fare un'operazione di trasparenza e mettere le persone giuste al posto giusto". Attacco sferrato. 

Bossi in trincea - Umberto Bossi non può far altro che mettersi sulla difensiva. Si parla di soldi usati per le ristrutturazioni della sua abitazione. "Sono pronto a denunciare chi ha utilizzato i soldi della Lega per ristrutturare la mia casa". Ma la situazione è destinata a peggiorare. "Uso dei fondi per la campagna elettorale" che ha portato Renzo 'Il trota' Bossi in Consiglio regionale lombardo. Anche questo, emerge, è riportato dai pm.

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