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Martedì, 23 Aprile 2024
Legge elettorale

Legge elettorale, è caos sulle quote rosa

Italicum in fase di stallo: accordo trovato sul tetto ai colleggi ma salta l'intesa sulla cosiddette quote rosa. Il relatore Francesco Paolo Sisto: "Forza Italia contraria alla parità di genere, una norma simile sarebbe incostituzionale". Si andrà al voto segreto

Sono riprese nell'Aula della Camera le votazioni sulla legge elettorale. Resta tuttavia accantonata la questione degli emendamenti sulla parità di genere. E' stato invece raggiunto nel Comitato dei Nove un accordo sulla delega al governo per la definizione dei collegi: l'intesa prevede che non possano essere superiori a 120.

Il governo non esprimerà parere a favore o contro i diversi emendamenti all'Italicum a favore della parità di genere uomo-donna nelle liste, rimettendosi alle decisioni dell'aula. E' quanto si è appreso da fonti parlamentari, poco prima della nuova riunione a Montecitorio del comitato dei nove.

Indossano qualcosa di bianco, come promesso, le deputate che si battono perché una norma sulla parità di genere venga inserita nell'Italicum, la legge elettorale all'esame dell'Aula della Camera: si va dall'abito bianco della democratica Alessandra Moretti alla camicia di Nunzia De Girolamo (Ncd), Renata Polverini (Fi) e Anna Grazia Calabria (Fi). Rosy Bindi (Pd), Anna Miotto (Pd) e Dorina Bianchi (NcD) hanno optato per un foulard bianco. Molte parlamentari sfoggiano anche un braccialetto bianco e rosso con la scritta "Se non ora quando". Non ha aderito invece all'iniziativa il ministro per i Rapporti con il Parlamento e le Riforme, Maria Elena Boschi, vestita in camicia verde scuro e pantaloni neri.

In una nota, la deputata del Pd Mariastella Bianchi ha dichiarato: "La presenza in aula di tante donne vestite di bianco è un buon segnale: mostra una volta di più che sul tema della parità c'è un forte schieramento trasversale".

La questione su cui sembrano esserci meno speranze di una soluzione condivisa è proprio quella della presenza femminile nelle liste bloccate: "Fi - ha spiegato ai cronisti il relatore Francesco Paolo Sisto di Forza Italia - benché favorevole alla parità dal punto di vista culturale non crede sia questa la sede per decidere chi eleggere. Le battaglie culturali non si fanno per legge, questo è tipico dei paesi non democratici. Le leggi non si fanno sulle spinte emotive e mediatiche". Per Sisto, tra l'altro, una norma sulle quote di genere sarebbe "incostituzionale".

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