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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Politica

Legge elettorale, intesa tra Pd e M5s ma Alfano si sfila: "Posizioni distanti"

Convergenza di intenti tra i dem e i cinquestelle su un modello di legge elettorale alla tedesca. Lo strappo di Alfano: il leader di Ap dice no alla soglia di sbarramento al 5%

L'intesa sulla legge elettorale pare sempre più vicina. Il Partito democratico ha aperto il giro di consultazioni con i partiti. L'incontro con il M5s è durato una ventina di minuti circa , al termine del quale sono arrivati i primi sorrisi. Il capogruppo dem alla Camera Ettore Rosato ha risposto con un secco: "Tutto bene" ai giornalisti che chiedevano conto dell'incontro, mentre poco dopo i Cinquestelel hanno diffuso una nota: "Abbiamo consegnato la nostra proposta di legge elettorale, così come votata dagli iscritti del Movimento 5 Stelle – si legge – Il nostro obiettivo è quello di evitare che i partiti partoriscano l’ennesima legge incostituzionale, dopo il Porcellum e l’Italicum. Adesso chiediamo a tutte le altre forze di assumersi le loro responsabilità davanti ai cittadini. Se lo faranno seriamente, in breve tempo, potremo finalmente dare al Paese, dopo quasi dodici anni, una legge elettorale rispettosa della Costituzione". Parole che lasciano intendere una volontà di dialogo sul  modello tedesco, lo schema proposto dal Pd e che Grillo ha sottoposto agli iscritti del suo blog. 

Oggi tocca a Forza Italia. Anche il partito di Berlusconi sembra favoravole a una legge elettorale alla tedesca e plaude alla soglia di sbarramento del 5%. Anzi. Berlusconi, durante la consegna del premio speciale Rosa Camuna nel palazzo della Regione Lombardia a Milano, ha dichiarato: “Non sono in disaccordo sullo sbarramento elettorale al 5%, fosse per me lo porterei all’8%”.  Una volta trovata l'intesa tra i partiti, è probabile che il prossimo 5 giugno il testo arrivi alla Camera per una possibile approvazione prima dell'11 giugno. 

Rimane però il rebus del partito di Angelino Alfano. "Le posizioni sono distanti sia sul tema della legge elettorale e sia sul tema della durata della legislatura. Sarebbe stato naturale per il Pd cercare prima un accordo con il suo alleato di governo e non con le forze che sono all'opposizione - ha detto infatti il leader di Ap -. Ho convocato la direzione nazionale del partito il primo giugno e in quella sede prenderemo le nostre decisioni".

Il capogruppo parlamentare Maurizio Lupi, a Porta a Porta, ha riferito dell'incontro tra Alfano e Renzi al Nazareno: Ap ha posto con forza il no alla soglia di sbarramento al 5% prevista “nel sistema tedesco, che tedesco non è, su cui Pd, M5S e Fi hanno realizzato una convergenza”, denunciando come questo comprometta la “rappresentatività del prossimo Parlamento da cui resteranno fuori forze politiche che alle ultime elezioni europee hanno raccolto da un milione e 250mila voti fino a un milione e 900mila”. Inoltre, Ap ha sottolineato come la possibilità di elezioni in autunno a manovra non ancora approvata non rappresenti “l’interesse del paese e ne costituisca un rischio”.

Per il presidente del Senato, Pietro Grasso, in materia di legge elettorale e conseguente rischio di fine anticipata della legislatura “bisogna andare per gradi. Intanto accontentiamoci del primo passo, quello di una legge il più condivisa possibile e mi pare ci siano i presupposti perché questo avvenga sia alla Camera sia al Senato. Io sono al Senato e aspetto”. Grasso, a margire della presentazione del libro "Storie di sangue, amici e fantasmi", ha ribadito: “Sono in una fase sulla legge elettorale di avanzata discussione e sarò veramente felice quando si potrà chiudere questo momento e poi, passo dopo passo, vedremo il resto". 

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