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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Ex consigliera leghista scrisse 'Forza Vesuvio': per i giudici non fu razzismo ma ignoranza

Sono state rese note le motivazioni della sentenza di assoluzione in appello dell'ex consigliera Donatella Galli: ha usato "un luogo comune intriso più di ignoranza che di ideologia"

L'ex consigliera provinciale di Monza in quota Lega Nord, Donatella Galli, era stata condannata in primo grado e poi prosciolta per aver scritto nel 2012 su Facebook "Forza Etna, forza Vesuvio, forza Marsili" in un post contro i meridionali nel quale si augurava "una catastrofe naturale nel centro-sud Italia". 

Le motivazioni della sentenza

A sessanta giorni dall'assoluzione in secondo grado, la Corte d'Appello di Milano ha motivato la sentenza. Galli è stata assolta perché ha usato in forma "sgradevole e rozza"  un "luogo comune" che, secondo i giudici, risulta "intriso più di ignoranza che di dato ideologico". Galli era accusata di aver propagandato "idee fondate sulla superiorità razziale ed etnica degli italiani settentrionali rispetto ai meridionali" e di "discriminazione razziale ed etnica" ma secondo la Corte d'Appello milanese "l'imputata si è limitata a lasciare un commento ad un post altrui" nel quale era pubblicata una "fotografia dell'Italia 'dimezzata'". Pur avendo dato un "individuale e soggettivo contributo" ad un "luogo comune intriso" di ignoranza, la sua non fu propaganda di idee razziste.

Per i giudici fu ignoranza e non razzismo

Secondo i giudici, poi, c'è "identica rozzezza e sgradevolezza" negli "slogan beceri" che si sentono negli stadi con "invocazioni verso i vulcani presenti al Sud" contro le "popolazioni residenti nel Meridione", ma anche questi slogan hanno "scarsa attitudine alla propaganda ideologica".

Il processo nei confronti di Donatella Galli era partito dopo una denuncia dell'avvocato Angelo Pisani, assistito dal legale Sergio Pisani, parte civile in qualità di presidente della VIII Municipalità di Napoli. 
 

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