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Giovedì, 28 Marzo 2024
Politica

Legittima difesa, i 5 stelle si spaccano (già) al primo voto decisivo

La Camera ha approvato il disegno di legge sulla legittima difesa con i voti di tutto il centrodestra, ma spicca la corposa defezione dei parlamentari pentastellati. Il 26 marzo il provvedimento passerà al vaglio del Senato per la terza lettura

La Camera ha approvato il disegno di legge sulla legittima difesa. A favore hanno votato Lega, Forza Italia, Fdi. No da Pd, Leu, +Europa. Il provvedimento è passato con 373 voti favorevoli, 104 contrari e 2 astenuti. 

E il Movimento 5 stelle? Sul provvedimento caro alla Lega e al ministro dell'interno Matteo Salvini si è assistito ad una corposa defezione dei parlamentari pentastellati.

Venticinque deputati del Movimento 5 stelle non hanno partecipato al voto sul disegno di legge sulla legittima difesa. Questi si aggiungono ai 29 grillini in missione, per un totale di 54 deputati M5s che non hanno votato il provvedimento, sui 219 appartenenti al gruppo.

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Assenti tra gli altri i presidenti di commissione Giuseppe Brescia e Luigi Gallo, oltre a molti esponenti vicini alle posizioni politiche del presidente Roberto Fico. Uscendo dall'aula, il presidente Fico non ha risposto ai giornalisti che gli chiedevano se, nel caso in cui fosse stato semplice deputato, avrebbe votato a favore della legittima difesa. Fico si è limitato a sorridere.

Legittima difesa, la nuova legge

Il testo del provvedimento è stato modificato nel passaggio alla Camera e ora torna al Senato per il via libera definitivo. Nove gli articoli del nuovo testo di legge.

  • L'articolo 1 contiene la norma fondamentale della nuova legge. E cioè, che la difesa è "sempre" legittima, ovvero, che "agisce sempre in stato di legittima difesa colui che compie un atto per respingere l'intrusione posta in essere, con violenza o minaccia di uso di armi o di altri mezzi di coazione fisica, da parte di una o più persone".
  • L'articolo 2 prevede l'esclusione della "punibilità se chi ha commesso il fatto per la salvaguardia della propria o altrui incolumita' ha agito nelle condizioni di cui all'articolo 61, primo comma, numero 5), ovvero in stato di grave turbamento, derivante dalla situazione di pericolo in atto".
  • L'articolo 3 stabilisce che "la sospensione condizionale della pena e' comunque subordinata al pagamento integrale dell'importo dovuto per il risarcimento del danno alla persona offesa".
  • L'art. 4 modifica l'articolo 614 del codice penale e aumenta le pene in caso di violazione di domicilio che passano da "sei mesi a tre anni a "da uno a quattro anni" e quelle da "uno a cinque anni" sono sostituite "da due a sei anni".
  • L'art. 5 aumenta le pene per il furto in abitazione e il furto con strappo, detto comunemente scippo. Questo il testo: le parole "da tre a sei anni" sono sostituite dalle seguenti: "da quattro a sette anni"; le parole: "da quattro a dieci anni e della multa da euro 927 a euro 2.000" sono sostituite dalle seguenti: "da cinque a dieci anni e della multa da euro 1.000 a euro 2.500".
  • L'art. 6, inasprisce le pene in caso di rapina.
  • L'art. 7 tra l'altro, prevede che chi viene assolto in sede penale non possa essere chiamato a risarcire un danno in sede civile.

Al momento del voto sono scoppiati gli applausi dei deputati di Forza Italia, Fratelli d'Italia e Lega.

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