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Giovedì, 28 Marzo 2024
Politica Italia

Renzi chiude la Leopolda e attacca la minoranza: "2017 di svolta, non di governicchi"

"Minoranza dem vuole "usare" il referendum per una "rivincita" dopo aver perso il Congresso". Renzi a Firenze attacca D'Alema e Bersani: "Il 4 Dicembre il bivio tra Paese Gattopardo o dell'innovazione"

FIRENZE - L'ultima pagina dell'edizione numero 7 della Leopolda inizia con un black out elettrico, quando Matteo Renzi sta per salire sul palco: "E' un castigo divino per quanto detto qui in questi giorni" scherza il premier recuperando anche la polemica sorta intorno al teologo di Radio Maria cacciato per aver detto in diretta che il terremoto derivava da una  "Punizione divina per le unioni civili".

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Matteo Renzi qui nella ex stazione di Firenze che lo ha consacrato alle luci della ribalta, gioca in casa e, come annunciato si toglie qualche sassolino dalle scarpe prima di un finale tutto fuochi d'artificio con il premier che invoca un "2017 di svolta per l'Italia" e un G7 a Taormina a cui arrivare non certo con un "governicchio tecnichicchio".

L'attacco più forte è rivolto a quelli della minoranza dem che vogliono "usare" il referendum per una "rivincita" dopo aver perso il Congresso, la "vecchia classe dirigente che vuole tornare" e "bloccare tutto" come gli apostrofa il Premier. Sono gli stessi, rilancia Renzi, che "18 anni fa decretarono la fine dell'Ulivo e ora stanno provando a decretare la fine del Pd perchè hanno perso un congresso. Vogliono la rivincita. Non ve lo consentiremo perchè non è vostro il futuro di questo Paese". Dalla platea sale un coro "fuori, fuori" mentre Renzi incalza i leopoldini etichettando chi sceglie il "no" al referendum costituzionale come "l'ultima occasione per tornare in pista, di tornare al potere".

Nomina Massimo D'Alema critico con la riforma che, dice, andava fatta meglio: "E perchè - chiede il segretario dem - non l'ha fatta lui?". Non nomina direttamente l'ex segretario Pierluigi Bersani ma è durissimo: "Bernie Sanders sta lavorando per la Clinton e non per Trump e questo ai teorici della ditta quando ci sono loro e dell'anarchia quando ci sono gli altri andrebbe spiegato".

Cita anche Silvio Berlusconi, ma con tono più lieve. "Berlusconi ha detto che con la riforma si rischia un uomo solo al comando... Poi ci chiedono perchè ci sta così simpatico, oh ma è meraviglioso..." denuncia il premier dal palco. Ma ora "in questi 28 giorni" che mancano al 4 dicembre dobbiamo "provarci" a superare "non solo il bicameralismo paritario" ma anche "l'atteggiamento rinunciatario", girare "come trottole" e credere nella vittoria, altro che sondaggi. L'Italia "è una, non è divisa", "non ci sono due Italie" ma due idee di diverse, "chi non vuole cambiare nulla e chi ci vuole provare". Ma certo, "chi si incappuccia, prende un cartello stradale e lo batte in testa ai poliziotti non sta difendendo la Costituzione".

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"Viviamo il tempo dell'odio. Lo abbiamo visto ieri in piazza San Marco" ma noi, osserva, "stiamo dalla parte di quelle forze dell'ordine che non meritavano di essere insultate". Infine l'appuntamento all'anno prossimo: l'ottava edizione della Leopolda si terrà "dal 20 al 22 ottobre" 2017. 

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