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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

Scontro sulle liberalizzazioni, Governo ottiene la fiducia

Il ministro Giarda chiede il dodicesimo voto e scatena l'ira della Camera. Fini: "Esecutivo insensibile". Lega Nord: "Siamo già al presidenziale?"

Tra le proteste dell'opposizione, ieri il ministro per i Rapporti con il Parlamento Piero Giarda ha posto la fiducia sul disegno di legge di conversione del decreto liberalizzazioni in seconde lettura a Montecitorio. Un modo, questo, per accelerare i lavori: scade infatti il 24 marzo il termine della conversione del dl, pena la decadenza. 

Voto di fiducia numero 12 - Ma la dodicesima questione di fiducia posta dal Governo Monti fa esplodere i banchi del Parlamento.

Fini contro il Governo - Il presidente della Camera, Gianfranco Fini, prima di dare la parola al ministro Giarda e subito dopo il respingimento a maggioranza dell'aula sulla richiesta dell'Idv di rinviare il decreto in commissione dopo che la Ragioneria aveva rilevato cinque norme prive di copertura finanziaria, si scaglia contro "l'insensibilità mostrata dall'esecutivo che non ha ritenuto opportuno fornire all'aula ulteriori chiarimenti" soprattutto in relazione ai dubbi di copertura economica avanzati dalla Ragioneria di Stato."Ne prendo atto" la risposta di Giarda. 

Durissima la Lega Nord - "Da molti anni è la prima volta che un presidente della Camera richiama il governo per qualcosa che poteva essere benissimo fatto", ha sottolineato il capogruppo della Lega Nord Giampaolo Dozzo. "Essendo la questione posta molto importante, mi chiedo se non voglia informare il Presidente della Repubblica". "Se qualcuno pensa che siamo già passati da una forma parlamentare a una presidenziale si è sbagliato, a meno che il governo non ci dia già adesso la scaletta delle fiducie in modo che sia lui a determinare i lavori dell'Aula indipendemente da lei, presidente".

Il voto - Entro oggi alle 19,30 è previsto il voto finale sugli ordini del giorno del dl. Intanto ieri la Camera ha confermato la fiducia al Governo con 449 voti a favore, 79 contrari e 29 astenuti. La votazione è stata palese e per appello nominale, alla presenza in aula del premier Mario Monti. Subito dopo è iniziato l'esame degli ordini del giorno al decreto legge, la cui votazione è prevista oggi.

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