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Sabato, 20 Aprile 2024
VERSO IL VOTO / Roma

Vertici, accordi e liste: il valzer del Professore

Monti incassa l'appoggio del Vaticano e dà il via ai colloqui con i partiti centristi per sciogliere il nodo delle liste che sosterranno la sua Agenda

ROMA - Dopo la "salita" in politica a colpi di tweet, Mario Monti accelera sul fronte delle liste a sostegno della sua agenda. Il rebus sullo schieramento che sosterrà il Professore alle elezioni politiche di febbraio è stato affrontato già oggi a Roma, in un vertice con i big di partito che entreranno in campo con lui.

L'incontro, tenutosi in un luogo definito come "non istituzionale", tra il presidente del Consiglio uscente, alcuni ministri e i rappresentanti dello schieramento delle forze centriste, è durato quattro ore. Al summit hanno partecipato, tra gli altri, i rappresentanti di Udc, Fli, Italia Futura, Acli ed altre espressioni della società civile. Erano presenti, tra i ministri, Andrea Riccardi, Corrado Passera ed Enzo Moavero Milanesi.​

Per il nuovo soggetto, al momento sono sul tavolo di Monti già diverse proposte per sede, nome e logo, sia che si presenti con una lista unica alla Camera e al Senato sia che la lista unica invece ci sia solo a palazzo Madama (dove il quorum è più alto).

Al Senato infatti sembra già deciso che la lista sarà una sola in ogni regione, perché è il Porcellum a non dare chance a quella possibilità di due liste distinte, una per "politici doc" e l'altra per esponenti della società civile, che ancora piace molto più a montezemoliani e casiniani che al Prof, convinti che quel sondaggio di Pagnoncelli che attesta fra il 19 e il 21% una coalizione politici-società civile a loro giudizio dovrebbe spingere per la doppia lista alla Camera.

UNA O DUE LISTE? - Monti, come nei giorni precedenti all'annuncio della sua "salita in campo", starebbe ancora osservando il pendolo che oscilla fra i pro e i contro della lista unica o doppia, propendendo con alcuni suoi interlocutori odierni per la soluzione unitaria anche per Montecitorio, ma aperto e non insensibile ad argomentazioni e ragioni dei sostenitori della lista doppia. E' probabile, però, che già oggi la decisione possa arrivare. Per tenere fede a un timing piuttosto obbligato che impone entro l'inizio del nuovo anno di aver deciso le liste che vanno depositate entro il 27 gennnaio. 

IL VERTICE CON I CENTRISTI - Alla sua/sue liste Monti, sceso dal Nord nella Roma dei palazzi, ha dedicato oggi almeno mezza giornata. All'ora di pranzo, in una località non istituzionale per non dare sponde alla propaganda dei suoi oppositori e che se si vorrebbe tenere segreta, il premier ha visto i diversi leader politici, quelli delle organizzazioni e i singoli ministri che con lui entreranno in campo. Che hanno lasciato poi seduti attorno allo stesso tavolo i rispettivi "sherpa" incaricati di dettagliare le liste. Primo elenco di nomi di candidature compresi. Ma sarà il Prof in persona a voler poi controllare e, in caso depennare, quei nomi che pur avendo superato il primo esame degli sponsor proponenti, non sono consoni alla candidatura. Una candidatura che lui, leader ma non candidato perché membro di diritto del Parlamento, non intende dare per scontata a nessuno.

CAMUSSO: "AGENDA MONTI DELUDENTE" - "Ci sono i titoli ma mancano le proposte". Il giudizio di Susanna Camusso sull'agenda Monti è netto: "E' stata una lettura deludente, priva di pensiero innovativo. Un dejavu", ha detto il leader della Cgil in un'intervista a La Repubblica, sottolineando di rimanere "perplessa" per come "un governo nato super partes possa partecipare ad una competizione elettorale". "Mi pare che a partire dal capitolo sull'Europa l'agenda Monti sia totalmente espressione di una posizione conservatrice - ha spiegato la Camusso - rispetto a un dibattito che si pone il tema della federazione degli stati europei, il programma del presidente del Consiglio è fermo al fiscal compact. Da quella concezione dell'Europa deriva anche l'assenza delle politiche sociali nell'azione del governo e che l'agenda ripropone".

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