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Giovedì, 28 Marzo 2024
Livorno

Livorno "sommersa" dai rifiuti: è "guerra" tra sindaco grillino e Pd

Il sindaco Nogarin contestato dai netturbini in sciopero da giorni. Intanto la spazzatura riempie le strade e la protesta va avanti. La polemica non si placa: tra insulti e accuse il caso diventa nazionale

Tra insulti e accuse è scontro tra Pd e Movimento 5 stelle a Livorno. Da giorni i netturbini sono in sciopero, i cassonetti continuano a rimepirsi e sembra che ancora per un po' l'immondizia rimarrà per le strade. Intanto è scattato l'ordine di servizio che richiama gli operatori ecologici al loro lavoro. La risposta è stata immediata: i lavoratori dell'Aamps, municipalizzata che gestisce i rifiuti, sono andati direttamente in comune a protestare. In quel momento c'era riunito il consiglio comunale, in una seduta di oltre 12 ore, che doveva proprio esprimersi sulla questione. 

LO SCIOPERO A OLTRANZA DEI NETTURBINI - I lavoratori continuano a contestare l'operato di Filippo Nogarin, sindaco grillino della città toscana. Il primo cittadino ha intanto cercato di calmare le acque, assicurando che nessuno perderà il proprio lavoro. Per ora è proprio Nogarin ad avere "perso qualche pezzo":ha incassato il 'no' di tre suoi consiglieri comunali al suo piano di risanamento di Aamps, l'azienda al 100 per cento di proprietà pubblica gravata da 42 milioni di debiti. Così si è deciso di lasciare la strada della ricapitalizzazione (inizialmente voluta fortemente dal primo cittadino) per imboccare quella del concordato preventivo. Ma questo ha portato non solo a una contestazione in aula consiliare durata 13 ore, ma anche all'abbandono dell'assessore all'Ambiente Giovanni Gordiani, che fino all'ultimo ha implorato il sindaco di tornare sui suoi passi: "Questa è una scelta troppo importante per la città, serve una riflessione diversa, non devi avere fretta". Ma la linea di Nogarin è passata, anche se per un solo voto: 17 sì contro 16 no.


Insieme a Gordiani sono arrivate le dimissioni della presidente del consiglio comunale Giovanna Cepparello, eletta con la lista civica di sinistra "Buongiorno Livorno", anche lei contraria alla decisione presa in consiglio: "Ho sentito il dovere di prendere posizione su un atto così importante per la città, opponendomi a una decisione che rischia di far ricadere sulle spalle delle aziende dell'indotto Aamps gli errori del pubblico e di portare la stessa azienda municipalizzata al fallimento. Il mio è stato un voto di protesta perché nel processo decisionale che ha portata al concordato preventivo il consiglio comunale non è stato coinvolto". 

GRILLO DALLA PARTE DEL SINDACO - Poco dopo le giornate infuocate per la città di Livorno è arrivato il commento di Grillo sulla questione, che ha deciso di prendere le difese del suo sindaco: "A Livorno si sta diffamando l'operato del sindaco M5S Filippo Nogarin perché vuol mettere mano all'ennesimo carrozzone de sinistra supportato dalla stampa de sinistra la municipalizzata Aamps gestita in toto dal sindacato Cgil. Questo carrozzone ha accumulato debiti per 42 milioni di euro che si vorrebbero completamente ripianati dal Comune a detrimento di spese sociali che sarebbero tagliate. Nogarin ha chiesto il concordato preventivo che consentirebbe di salvare la maggior parte dei posti di lavoro e di accertare le responsabilità del 'buco'. L'Aamps esternalizza il servizio di spazzamento, ma è riuscita a creare la figura del 'superquadrocoordinatore', unica in Italia. Le municipalizzate sono la mangiatoia di partiti e sindacati, ma la festa sta finendo".

SPACCATURE A 5 STELLE - Non è la prima volta che il fronte grillino non riesce ad avere a livello locale quella compatta unità che lo caratterizza in Parlamento. Se lo ricorda bene il sindaco di Parma, Federico Pizzarotti, che si è trova contro il leader del movimento sulla questione che riguardava l'inceneritore della città. In campagna elettorale, quello che è poi diventato primo cittadino aveva promesso il blocco totale dell'impianto e dopo neanche un anno di mandato ha dovuto riaccenderlo: il costo era insostenibile per un comune su cui grava un debito di 840 milioni di euro. Il buco ha messo il sindaco "spalle al muro": così sono stati tagliati servizi sociali per scuole e disabili. Ora Pizzarotti parla di rientro del debito ma i rapporti con l'ex comico rimangono complessi. 

Poi c'è stato il caso di Assemini, comune in provincia di Cagliari, amministrata da Mario Puddu, sindaco grillino dal 2013. Qui sono arrivate le espulsioni: tre consiglieri sono stati buttati fuori da movimento con l'accusadi aver "arruolato uno staff occulto in conflitto di interessi". Così la maggioranza del sindaco si è molto ristretta. 

POLEMICA POLITICA - Ora il caso Livorno torna a far parlare dei pentastellati: la città è sommersa da rifiuti e polemiche. Nogarin ha parlato di scelta "difficile ma necessaria" dopo che "i debiti creati del Pd" lo hanno messo con le spalle al muro. Ovviamente la risposta dei democratici non si è fatta aspettare: "Chi si candida a governare deve farsi carico dei problemi della città" sottolinea per Silvia Velo, sottosegretario all’Ambiente. "Grillini e Pd sono corresponsabili" attacca Deborah Bergamini (FI) dall'opposizione. 

Sulla questione sono intervenuti anche deputati e personaggi della politica nazionale. In prima linea contro il primo cittadino toscano c'è Stefano Esposito del Pd, che diffonde una dichiarazione con torni da "presa in giro": "Dopo promesse mirabolanti seguite da 18 mesi di nulla, con la spazzatura che dilaga, per cercare di cambiare discorso arriva, niente popo' di meno che: il reddito di cittadinanza comunale. Ci siamo, l'ennesima buffonata a 5 Stelle. Se per le risorse fanno come per quella truffa che e' il reddito di cittadinanza proposto da Grillo c'e' da aspettarsi che a copertura ci mettano un bel sacchetto di immondizia, visto che con questa giunta e' un bene che largheggia...". 

Arriva anche la replica grillina, con le parole di Alessandro Di Battista, portavoce alla Camera: "I sindacati stanno protestando per garantire i privilegi di chi in Aamps non ha mai preso in mano una scopa. Gli operai, quelli veri, sono strumentalizzati dai sindacati, perché i loro posti di lavoro non saranno toccati. A loro chiediamo di rimuovere i rifiuti dalle strade, i cittadini di Livorno non si meritano questo trattamento. Col concordato preventivo tutti i privilegi saranno azzerati. Ecco il vero motivo della protesta. Siamo di fronte al tipico carrozzone foraggiato da anni e anni di malapolitica fiancheggiata dai sindacati. Col M5S si volta pagina"

Infine ricara la dose Luigi Di Maio, grillino e vicepresidente della Camera: "Il patto del Nazareno è vivo e lotta contro di noi. Pd e Forza Italia continuano a rimanere indissolubilmente legati per andare contro il Movimento 5 stelle. È veramente ridicolo come producano dichiarazioni in stile polli in batteria. La verità è che hanno fallito, ne sono consci e tentano di aggrapparsi al nulla. Situazioni come quella che si è verificata a Livorno sono il prodotto della loro politica che ingrossa i clientelismi attingendo alle tasche dei cittadini onesti. Come sempre laddove ad amministrare arriva il Movimento 5 stelle si deve costruire sulle macerie generate dai partiti. Ma sappiano che hanno finito il loro tempo, è ora che governino i cittadini onesti". 

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