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Giovedì, 28 Marzo 2024
Politica

Di Maio, prima intervista da candidato M5s: "Giù le tasse, soldi dalla lotta alla corruzione"

Sul palco della kermesse di Rimini il leader del M5s risponde alle domande degli attivisti: "La prima cosa da fare per le imprese è lasciarle in pace". E sulla sua età: "Il presente è dei giovani"

#ChiediloaLuigi come #Matteorisponde: la politica italiana si tuffa nella disintermediazione, nel rapporto diretto fra i leader e il popolo, o fra i divi e i fans. Per Luigi Di Maio, all'indomani dell'incoronazione a ledaer del Movimento, è il momento del botta e risposta, lanciato da un post sul blog di Grillo che invita i simpatizzanti a fare le domande sui social network. 

E le domande non sono mancate. A cominciare da quelle sull'economia. In materia di imprese la ricetta di Di Maio è semplice. Nel corso dell'intervista, condotta da Gianluigi Paragone, il candidato premier M5s ha detto che legislazione sulle imprese va semplificata insieme alla burocrazia.

Rispondendo a una domanda sulle intenzioni del M5S in materia di imprese e fisco, Di Maio ha sostenuto che "la prima cosa che dobbiamo fare per le imprese è lasciarle in pace". Per Di Maio va cambiato anche l’approccio mirato eccessivamente alle grandi imprese: "Se il 95 per cento delle piccole e medie imprese è sotto i dieci dipendenti possiamo permettere - si è chiesto – che si facciano a Brixelles e a Roma sempre provvedimenti per chi ha più di cento dipendenti?". 

Infine, gli investimenti: "Quando le banche chiudono i rubinetti, le piccole imprese hanno bisogno di una banca pubblica per gli investimenti, è un principio sacrosanto di uno Stato innovatore".

Quindi ha snocciolato il piatto forte del programma a 5 Stelle. Abbasare le tasse si può e si deve secondo il candidato M5S. Il 'come' è evidente. "Prendiamo i soldi dalla corruzione per destinarli a ridurre le tasse a chi ha sempre lavorato onestamente": è una delle promesse programmatiche lanciate da Luigi Di Maio. 

Di Maio ha anche risposto a una domanda sulla sua età, rifiutando di essere etichettato come impreparato per ragioni anagrafiche. Per il candidato premier del Movimento 5 stelle, "il futuro non è dei giovani, il presente è dei giovani". "Se io a 31 anni sono considerato giovanissimo, non andiamo da nessuna parte", ha spiegato. "In questi anni ne ho visti di politici presunti competenti, sono quelli che hanno fatto la legge Fornero senza pensare a chi rimaneva senza lavoro e senza pensione o la Buona scuola, senza sapere che fine avrebbero fatto gli insegnanti siciliani". 

La competenza non basta, a giudizio di Di Maio, "serve sensibilità politica e umanità nel trattare i problemi. Io non ho visto politici competenti ma politici che hanno messo le loro competenze al servizio di una lobby, di una organizzazione criminale o anche di qualche partito".

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