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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Di Maio già al lavoro al ministero: "Il Jobs Act va rivisto, troppa precarietà"

In una diretta Facebook i primi annunci: via lo spesometro, quota 100 per le pensioni, modifica del Jobs Act e dei centri per l'impiego e Sergio Bramini (l'imprenditore "fallito per colpa dello Stato") come consulente

"Al lavoro per creare lavoro". E' lo slogan di Luigi Di Maio, che dopo aver partecipato alla parata per le celebrazioni della festa della Repubblica, è andato a sedersi subito al suo tavolo al ministero dello Sviluppo Economico, per dare il via ai lavoro del "governo del cambiamento".

"Ho chiesto al ministero dello Sviluppo Economico di aprirmi le porte, nonostante il giorno di festa, e di cominciare a lavorare almeno con il mio staff per riuscire a mettere in piedi i provvedimenti che devono migliorare la qualità della vita degli italiani", ha detto Di Maio in una diretta Facebook iniziata davanti al dicastero di via Molise. 

Governo Lega-M5s, Di Maio già al lavoro al ministero

"Io sono qui per fare i fatti, insieme a una squadra di governo che non ha indagati e condannati, un unicum dal 1994", ha detto il neoministro elencando una serie di iniziative a suo giudizio prioritarie: "Via spesometro, via redditometro, via gli studi di settore".  Il vicepremier ha posto l'accento anche sugli investimenti nel settore delle auto elettriche e, per quanto riguarda il mondo dei lavoratori, promette: "Il Jobs Act va rivisto, c'è troppa precarietà. La gente non è che non ha più certezze per sposarsi, non ha più certezze neanche per prenotare le vacanze. Se vogliamo dare più forza all'economia dobbiamo ridurre la precarietà". Parlando del tema pensioni, Di Maio ha confermato: "Applicheremo la misura quota 100 per superare la legge Fornero".

Nel programma di governo la riforma dei centri per l'impiego

In merito alla riforma dei centri per l'impiego (contenuta nel contratto di governo stipulato tra M5S e Lega) ha aggiunto: "I centri per l'impiego sono di competenza regionale. Non sono qui per prendermi i meriti... vorrà dire che metterò insieme tutti gli assessori al lavoro delle regioni italiane: faremo un tavolo e cominceremo a lavorare per migliorare i centri per l'impiego, che hanno bisogno di più personale, più risorse e una filosofia di pensiero diversa nel dare lavoro alle persone". Poi ha spiegato: "Ho chiesto di essere ministro dello Sviluppo Economico e del Lavoro perché il datore e il dipendente non devono essere nemici. Non devono essere due realtà staccate. Nelle pmi ci sono i datori, che sono prima di tutto dipendenti, e i dipendenti, che sono un po' imprenditori".

"Sergio Bramini consulente"

Di Maio poi ha annunciato l'arrivo, come consulente, dell'imprenitore lombardo Sergio Bramini, che "non riusciva più a pagare i dipendenti e i costi e lo Stato gli ha pignorato pure la casa", ha ricordato il vicepremier. "Glielo avevo promesso e lo farò", ha concluso. (Chi è Sergio Bramini)

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