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Giovedì, 28 Marzo 2024
Caso Lusi

Lusi porta ai pm le mail di Rutelli. Bianco: "Basta dar credito a chi rubava"

L'ex tesoriere della Margherita ha consegnato ai pm le lettere inviate dal suo ex presidente. In una si parlarebbe di dove versare un milione e mezzo di euro, "di cui almeno 600mila per la sua corrente".

"Non si può dar credito alla tesi insostenibile di un patto fiduciario tra le vittime e chi rubava". Così il senatore Enzo Bianco si difende, in una lettera a Repubblica, dalle accuse di Luigi Lusi, ex tesoriere della Margherita, da sabato rinchiuso nel carcere romano di Rebibbia.

Nella lettera, bianco contesta il titolo dell'articolo di Repubblica di domenica, "Pagai venti milioni a Rutelli e Bianco", osservando che "in nessuna parte dell'articolo questa confessione viene confermata. Mai si fa riferimento a me come percettore di queste presunte operazioni".

Inoltre, ha concluso Bianco, "accostare le ruberie contestate a Lusi dai magistrati al finanziamento di attività politiche legittime svolte dai maggiori esponenti della Margherita è un 'giochetto' che vuole soltanto creare confusione e la cui informazione andrebbe tenuta ben distinta".

DUE LETTERE FIRMATE "FR" - Tra le carte consegnate agli inquirenti durante l'interrogatorio di sabato, Lusi avrebbe consegnato due lettere scritte da Francesco Rutelli. Una a mano e una al computer. Entrambe, riguardano la destinazione dei rimborsi elettorali ottenuti dalla Margherita dopo il 2007, anno di scioglimento della formazione politica.
Sempre tra i documenti portati da Lusi in carcere a Rebibbia ci sarebbero i riferimenti alle somme versate a diversi esponenti del partito, Enzo Bianco e Matteo Renzi in testa.

RUTELLI E BIANCO DAI PM - Ed è proprio a partire dalle carte consegnate ai pm che è probabile che gli inquirenti decidano di ascoltare nuovamente sia Francesco Rutelli che Enzo Bianco. Come riferisce il Corriere della Sera, nell'appunto scritto a mano "nel 2009" ha specificato Lusi, Rutelli "parlerebbe" riporta il Corsera "della destinazione di un milione e mezzo di euro, di cui almeno 600 mila per la sua corrente". Nell'altra lettera, scritta al computer e datata 10 novembre 2009 si parla "di denaro, ma su quale sia l'uso che ne deve essere fatto bisognerà adesso effettuare alcuni accertamenti perché, come sottolineano gli inquirenti, 'si tratta di comunicazioni molto sintetiche e non esplicite, dunque si dovrà capire dove sono effettivamente finite le somme'".

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